I Migliori Film Da Non Vedere

Nell'epoca in cui i feedback su prodotti, film, serie tv, ristoranti, hotel si sprecano e le recensioni di qualsivoglia articolo o opera abbondano è paradossalmente più difficile scovare con precisione certosina quello che fa per noi.

Limitando il discorso ai soli film essi vanno incontro ad un grado di soggettività che lascia poco spazio al determinismo per cui un film che per molti è da 9 per noi potrebbe essere da 5, un film oggettivamente bello potrebbe essere quello di cui non abbiamo bisogno in quel dato momento lasciandoci addosso una certa delusione a visione ultimata.

Se è dunque facile riuscire a trovare qualcosa che sia lontano dalla corazzata Potemkin di fantozziana memoria quando abbiamo a disposizione strumenti molto potenti per evitare brutte sorprese, non è insolito incappare in pellicole sulle quali riponevamo tante speranze per poi trovarci di fronte a cocenti delusioni.

Determinare film brutti, da non consigliare, da non vedere assolutamente può essere un gioco non complicatissimo, più difficile è indicare film di successo commerciale o di gran rilevanza per la critica ma che probabilmente sarebbe meglio evitare.

Proverò dunque ad indicare alcuni film celebri o comunque di discreto successo che consiglio di non vedere, magari per lasciare spazio ad altre chicche che possano sorprendere piacevolmente.

Per agevolare la comprensione di chi legge e discernere meglio il brutto dal bello ho immaginato delle categorie immaginarie all'interno delle quali indicare uno o più titoli da "scansare".

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Cinecomic

Nell'epoca in cui impazza la lotta fra DC Comics e Marvel per il primato sul genere può capitare di sovente che alcuni titoli possano parzialmente deludere. Se è vero che la Marvel è riuscita a costruire un universo coerente e di sicuro affidamento ciò non vale per la DC che con la Warner Bros si è trovata ad inseguire senza riuscire purtroppo a dare organicità al proprio universo.

L'approdo sul grande schermo di Justice League era stato visto da molti come uno dei progetti più affascinanti e potenzialmente devastanti degli ultimi 20 anni. Il solo pensiero di poter ammirare Batman, Superman, Flash, Wonder Woman ed in parte Cyborg ed Aquaman nelle stesse sequenze ha fatto ribollire il sangue nelle vene dei N.E.R.D. di tutto il mondo.

A malincuore bisogna constatare che il film è stato un disastro. Tutto è apparso sfilacciato, la storia raffazzonata e la costruzione dietro le New Entry praticamente nulla.

In 15 minuti ci troviamo di fronte alla formazione di un team di supereroi praticamente dal nulla, senza contesto ne spiegazione ma con un architetto (Batman) intento a cercare nuove leve per una battaglia che verrà. La scelta di un villain amorfo e completamente "disegnato" in computer grafica ha avvicinato il film ad un videogioco più che all'evento cinematografico dell'anno.

Flash, pur risultando simpatico, è stato ritratto niente più che come un demente. Cyborg minotauro androidiano in preda all'andropausa nonostante la giovane età ed Aquaman un losco figuro appassionato di immersioni.

Neppure vedere una modella israeliana semplicemente stupenda vestire i panni di Wonder Woman è servito per salvare il film. 

E questo è tutto dire...

Film da Oscar per il miglior sbadiglio

L'Oscar si sa è la meta ultima di ogni regista. Eppure le regole dell'Academy tendono a tradire spesso, favorendo film non eccelsi in alcuni casi in nome di un messaggio generale da lanciare al mondo o in nome di premi alla carriera a personaggi illustri ma per i film sbagliati.

Nel 2017 in un'edizione che ospitava film come Arrival e La La Land ad essere premiato fu Moonlight. Nell'anno in cui il Trumpismo spopolava e il razzismo dilagava nuovamente l'Academy aveva voluto lanciare un messaggio di tolleranza premiando un film che affrontava in un colpo solo il tema dell'emarginazione degli afroamericani e dell'omosessualità.

Bingo! Devono aver pensato i membri dell'Academy.

E cosi anche Warren Beatty ci cascò dichiarandò La La Land vincitore anzichè Moonlight. Forse l'attore aveva visto il film e non credeva ai suoi occhi quando sulla tavola del vincitori lesse il nome Moonlight.

L'oscar 2017 è una pellicola lenta e noiosa, che vuole trasferire un messaggio complicato, ci riesce sicuramente ma lo fa addormentando a poco a poco lo spettatore in un film senza sussulti che costruisce lentamente senza esplodere mai. Non vi sono colpi allo stomaco, scene cult o protagonisti di cui innamorarsi. Uno dei pochi film d'autore che avrei preferito non guardare. Se, caro lettore, deciderai di guardarlo assicurati di avere un cuscino bello comodo su cui poggiare la testa.

L'autorialità fine a se stessa

Un film d'autore spesso suona come una parolaccia.

Per chi vede nel cinema un momento di svago sembrerà assurdo trovarsi di fronte ad ore di girato con pochi dialoghi, lunghe scene autoesplicative o esercizi di stile funzionali al racconto.

Altre volte però, anche per i puristi della settima arte, anche il cinema autoriale si manifesta in tutta la sua autorefenzialità.

Se c'è un (grandissimo) regista che ama specchiarsi in se stesso quello è senza dubbio il pluripremiato all'oscar Alejandro Innaritu. Una manifestazione di questo suo egocentrismo è sicuramente The Revenant il film, osannato dalla critica, con protagonista Leonardo Di Caprio.

Questo è senz'altro uno dei più bei film da non vedere. L'uso della macchina da presa è sapiente, i dettagli curatissimi e la crudezza delle immagini abbacinante. Vedere questo film è però opera sfidante, una sfida che lo spettatore è destinato a perdere.

156 minuti di stasi impressionante. 

Anche qui il sonno potrebbe prendere il sopravvento ma in ogni caso, anche per chi riuscisse ad arrivare in fondo non vi sarebbe la gioia di aver ammirato qualcosa di unico e irripetibile. Il film c'è e l'operazione dietro di esso anche ma se proprio volete un consiglio investite quelle 2 ore e mezza in un corso per imparare a limare meglio le unghie o fare delle perfette O con un bicchiere. Ne avrete guadagnato sicuramente qualcosa.

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C'era una volta il West

Lontanissimi dai fasti del nostro Sergio Leone nel 2007 in molti fummo ingannati dal lunghissimo titolo di un film con protagonista Brad Pitt: The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford .

Oltre al titolo anche la durata era monstre: 160 minuti.

Sarebbe dovuta essere la storia dello spietato bandito Jesse James e di come egli abbia trovato la morte per mano di uno dei suoi più fidati scagnozzi. Dal trailer e l'atmosfera tutto lasciava presagire un film ricco di dialoghi e azione, con ritmo serrato e atmosfere western che ci avrebbero riportati indietro alle atmosfere della trilogia del dollaro.

Nulla di più sbagliato.

Non ho mai visto cosi tanta gente uscire in anticipo dalla sala. Troverete ottime recensioni del film ed anche qualche nomination di lusso.

Non lasciatevi ingannare. Se un amico entusiasta dovesse proporvi una serata tranquilla con bluray sottobraccio fingetevi malati di lebbra e rintanatevi sotto le coperte e magari riguardatevi C'era Una Volta il West e non resterete delusi.

Noioso ma con stile

Terrence Malick è un personaggio che da solo potrebbe essere oggetto di mille film e interpretazioni e le sue opere riflettono quello che Malick è, un genio che vive in un mondo a parte, che naviga in acque profonde che mai potremo comprendere.

Chi conosce Malick lo evita se vuole passare una serata tranquilla o trascorrere una serata cinematografica senza il rischio di perdere tra i 500 ed i 1000 neuroni.

Uno dei suoi film più celebri è The Tree Of Life, anche qui troviamo Brad Pitt come protagonista.

Il film, lunghissimo, è un mix fra uno spettacolare documentario di National Geographic e il sogno di un bambino che prima di addormentarsi era stato lanciato nella bocca di un vulcano.

Le immagini belle, ineccepibili, di quelle che lasciano a bocca aperta ma tutto il film è un esercizio di stile puro e totale. Un vaneggiante ritratto dei sogni dell'autore che risucchia tutto il film.

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Con questo post partecipo al contest di @deusjudo che ringrazio per l'opportunità e col quale mi complimento per l'iniziativa.



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