La città eterna #2: Foresta nascosta

Mi capita spesso, quando ritorno nella mia città natale, di fermarmi ad osservare il “biondo” Tevere scorrere sotto i ponti ottocenteschi che collegano la Roma antica (fori imperiali, Colosseo…) con la Roma rinascimentale (San Pietro, il Gianicolo…).
E proprio i ponti offrono delle visuali magnifiche della città. Eppure l’ultima volta che mi sono fermato a guardarla da ponte Vittorio Emanuele II, qualcosa ha distolto i miei occhi dalla maestosità della città per catturare la mia curiosità.

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Una piccola pianta, con tanto di fiore giallo acceso, cresceva spavalda sull’angolo del piedistallo di una delle statue che abitano il ponte, fiera e convinta che nessuno avrebbe potuto sradicarla.
Non so cosa mi abbia colpito ma ho cominciato a riflettere su quanta vegetazione nascosta potesse essere presente fra le fessure, le crepe ed i buchi che cospargono palazzi e strade di Roma.

E così, spinto dalla curiosità, ho cominciato a girovagare in cerca di vegetazione nascosta sotto gli occhi di tutti. Non avrei mai creduto di trovare un’intera foresta in miniatura proprio sotto i miei piedi.

Stavo passeggiando nei pressi di piazza Cavour, alle spalle del ministero della giustizia (detto anche palazzaccio) quando fra i san pietrini ho notato una striscia verde chiaro che come acqua si insinuava attraverso ogni fenditura arrivando a divenire quasi una macchia.
Chinandomi per osservare da vicino mi sono reso conto che si trattava di licheni che sfruttavano l’umidità intrappolata fra i sampietrini per crescere vigorosi. In mezzo a questi una piccola pianta cresceva solitaria come un vecchio albero in una distesa d’erba.

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Non so come mai, ma la vista di piante che sfidano l’uomo nel suo stesso territorio trovo sia uno spettacolo molto romantico nel senso artistico del termine.
Dopo aver osservato quell’albero in miniatura ho continuato a camminare e dopo un centinaio di metri ritrovai un’altra striscia di licheni che però questa volta veniva bruscamente interrotta da un verde molto più scuro.

In quel vicolo che stavo percorrendo i san pietrini si approfondiscono di più favorendo la crescita di uno spettacolo che ai miei occhi è risultato splendido.
Una vera e propria foresta abitava il canyon formato dai blocchi di basalto colorando la strada. Chinandomi ho notato diversi insetti camminare in quella che per loro deve essere stata una vera e propria selva (purtroppo per fotografare un a formica in mezzo all’erba avrei avuto bisogno di una lente macro).

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Sono rimasto delle ore a guardarmi intorno riflettendo su quanto non ci rendiamo conto di quello che ci circonda. Basterebbe osservare più attentamente la realtà per renderci conto di migliaia di particolari che abbiamo sempre avuto sotto gli occhi e che a causa del nostro stile di vita frenetico non notiamo.

Il fatto che per anni mi sia sfuggita la bellezza di una foresta nascosta mi fa sentire un inetto, ma forse questa piccola scoperta mi porterà a guardare il mondo che mi circonda con maggiore attenzione e spero che aiuti anche voi (in realtà mi auguro che non siate stati ciechi come me per così tanto tempo) a prestare maggiore attenzione agli spettacoli che la vita quotidiana ci offre.

Aggiungerò un'altra immagine di vegetazione urbana che mi ha colpito molto e che si trova dietro casa mia. Mi sembra una foto perfetta per rappresentare l'avanzare della natura appena l'uomo si distrae e non cura il proprio habitat.

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“Tutte le foto sono di mia proprietà e scattate con un iphone6”

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