Penso che il viaggio ha già scollinato, ormai è in parabola discendente. Ed è vero tutto sommato, se non che l'ultimo ostacolo risulta il più ostico. 21 gusci da testare, 21 piccole imbarcazioni in alluminio.
Anche oggi il treno. Prima classe e si sta comodi. Portano un cofanetto con degli snack di benvenuto.
C'è un tortino ed è l'unica cosa che potrebbe sembrare comune anche alle nostre latitudini. A comporre il cestino, dunque, nell'ordine:
Tortino,
Patatine di ciliegie
Piselli secchi
Collo di anatra caramellato.
Non l'ho assaggiato, il collo, e così rispondo subito alla domanda che di sicuro è nata spontanea.
Fa freddo, anche oggi. Sono a Ningbo. Il cielo è grigio e fa tutt'uno con i salici piangenti che si allineano sulle sponde del fiume.
Ho sempre adorato questo albero. La compostezza di rami caduchi e il lamento del vento.
Procede tutto troppo lento. Inizia a una pioggerellina educata che non lascia bagnati. Ma dentro di me, bagna. Sono metereoparico. L'umore segue le condizioni meteo con scala logaritmica, tant'è che la lentezza nei test mi appare un ostacolo duro da digerire. Mentre penso a questo, avvolto dal silenzio irreale dei miei dubbi, ma si avvicina Feng con un sorriso lieve:
Due modelli finiti. Ecco. Due modelli finiti.
Le persone positive pensano come te. Io sono sempre negativo e penso che ne mancano ancora 18. La vecchia storia del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Io lo odio il bicchiere. La mia felicità sarebbe bere sempre alla fonte.
Si procede più spediti. Come è giusto che sia, all'inizio ci si tara poi le cose scorrono con un automatismo incoraggiante.
Finiamo alla sera del giorno due di test, sono stanco ma rasserenato. Si va a cena, con un mezzo di fortuna che mi va di provare. Sono divertito.
C'è una lanterna, una lanterna rossa.