E anche il Corriere disse la sua sui Bitcoin

E anche il Corriere della Sera disse la sua, sui Bitcoin. Lo fa attraverso la firma di Massimo Sideri, Laureato per giunta in economia, tratta temi appunto economici e di tecnologia, con qualche libro tra cui uno su Steve Jobs. Insomma, dovrebbe capirci di Bitcoin.

L'articolo invece è imbarazzante, a partire dal nome dell'autore, o per meglio dire l'alias, di chi nel 2008 creò i Bitcoin, cioè Satoshi Nakamoto. Per Sideri invece si chiama Sakamoto, quando si dice il dono della sintesi, perché citare nome e cognome quando possiamo fare un bel anagramma?

Ma tutto l'articolo, a cominciare dal titolo, "Schema Bitcoin, siamo di fronte ad un Ponzi 4.0: ecco come funziona" è degno del premio fake news. Schema Bitcoin?! cosa diavolo sarebbe sto schema? quando la malafede sta nei dettagli, lo schema Ponzi lo spostiamo e lo facciamo diventare schema Bitcoin. Poi Ponzi 4.0, mi sa che mi sono perso le puntate precedenti, quali sono il 3.0 e 2.0? Boh, l'autore si guarda bene dal dirlo. E poi "ecco come funziona". Cioè spiega, male, come funzionano i miners con il "rebus" cioè il reverse engineering dell'hash, perché rebus fa più figo e misterioso. Si concentra molto su questo aspetto, che per altro Sideri non deve essersi accorto che da almeno due anni è del tutto marginale visto che l'attività di "minatura" oramai è assolta da società specializzate dove sicuramente l'aspetto del costo dell'energia elettrica è ben differente che da noi.

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immagine cc0 creative commons

Tutto il resto "ciaone". Se non altro gli concedo di non aver sparato il solito clichè dell'anonimato e che con i bitcoin si compra la droga, come se con i soldi reali non fosse lo stesso.

L'articolo termina con una piroetta degna di Bolle, siccome i primi miners potrebbero aver fatto i soldi, visto che all'inizio minare era facile e si prendevano molte monete che però non valevano una cippa, "in prospettiva" dice lui, è uno schema Ponzi. E qui parte con un pregevole pezzo di storia di Carlo Ponzi e di Barozzi che va sempre bene essere raccontato ed è l'unica parte del servizio che salvo.

Ma lo schema Ponzi per essere tale deve avere un beneficiario, cioè il truffatore. In questo caso sarebbero i primi minatori a cui, seguendo la tesi di Sideri, andrebbe dato il premio della chiaroveggenza, perché la cosa è stata pianificata 10 anni fa e comunque mancherebbe il ritorno economico, cioè gli interessi, assicurati. Visto che chi compra e vende Bitcoin è uno speculatore non certo un risparmiatore.

L'articolo è decisamente superficiale, e parte solo dal dato numerico che i Bitcoin erano a 12 mila dollari a gennaio, oggi viaggiano poco sotto i 4 mila. Quindi truffa.. peccato che situazioni simili o comparabili si possono trovare anche nel mercato delle commodities, materie prima, forex ed azionario.

Sembra più un "siamo a Natale, che diavolo scrivo in 10 minuti che non ho manco voglia" ed ecco l'articolo nella sezione economia. Mi chiedo, ma quella sezione la leggono solo i "niubbi" ? perché chi ha un minimo di conoscenza del mercato forse la prossima volta gli viene il dubbio se comprare il giornale o bersi un buon caffè al bar.

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