Ella & John: Tenera e avventurosa vecchiaia


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Ella &  John

In viaggio con la tenerezza



    L'età conta  

Qualche settimana fa l'ottima @pawpawpaw aveva parlato, con toni entusiastici, di Ella & John. Un post lungo e molto sentito che mi aveva fatto venire voglia di riprendere il film, diretto dal nostro Paolo Virzì e con 2 protagonisti di spicco come Hellen Mirren e Donald Sutherland, entrambi premi Oscar e qui, manco a dirlo, interpreti rispettivamente di Ella & John.
Diciamolo subito: la Mirren e Sutherland sono il film. Poche chiacchiere, poco da aggiungere. Questi 2 attoroni si caricano sulle spalle il film e lo fanno loro con circa 2 ore di totale ed incondizionata presenza sullo schermo. Non c'è spazio per nessuno se non per loro, non c'è spazio per nient'altro se non per la loro emozionante storia.
Ma che storia è quella di Ella e John?



I ricordi sono diapositive ingiallite


La memoria del cuore


John ed Ella sono 2 anziani innamorati ancora tantissimo l'uno dell'altra. Purtroppo l'uomo è affetto da una malattia degenerativa che giorno dopo giorno gli fa scivolare via i ricordi come una bottiglia in un ruscello, a poco a poco, senza rendersene conto fino al punto da dimenticare, seppur momentaneamente nomi e volti di figli e moglie.
E' proprio la moglie, la sua ancora di salvezza. Anche lei malata ma determinata a non far si che la malattia possa influire sulla sua vita qualunque sia la durata residua che il fato destinerà a lei ed al suo John.




Costretti a letto dai 2 figli, l'uno ansioso a tal punto da essere schizofrenico e l'altra più cauta e serena ma non meno affezionata, i 2 anziani trascorrono la fase finale della loro vita lontani dalle emozioni avventurose che avevano segnato la loro giovinezza e il periodo successivo.
Non si danno pace. La loro vita si sta spegnendo, i loro ricordi stanno svanendo nei letti che hanno ospitato i loro corpi per tanti anni.
Ed è questa la scintilla che li porta a fuggire, per un'ultima volta, come 2 adolescenti a bordo del camper "The leisure seeker" vecchio come loro ma non per questo da buttare, un camper che è stato teatro di mille viaggi verso il sud e tante esperienze indimenticabili.




Una follia tipica di chi è giovane e proprio per questo sintomo di un animo giovane che i 2 coniugi sanno ancora di possedere.
Da qui partiranno metaforicamente per l'ultimo viaggio della loro vita, a prescindere dalle conseguenze, a prescindere da quanto saranno stanchi a fine giornata o scomodi nel letto di uno sgangherato camper.
Quell'ultimo viaggio è un modo per congedarsi da una vita vissuta a pieno e senza rimpianti e proprio per questo il rimpianto di non essere partiti non poteva esserci proprio in quel momento tragico e lancinante.
Da qui si parte verso un viaggio quasi spirituale per lo spettatore che viene spinto a riflettere sulla propria condizione, a domandarsi per l'ennesima volta quale sia il senso della vita o in particolare quale sia il senso dell'amore.


Il film dell'ottimo Paolo Virzì non pretende di farci una lezioncina sul senso della vita o dell'amore ma riesce a trasmetterci tutta la tenerezza, la costanza e la determinazione che è propria delle persone che amano, che amano se stesse nel momento in cui riescono a riflettersi negli occhi di chi amano.

Vedere Ella prendersi cura di John 24 ore su 24, nonostante lei stessa non sia in formissima, è una di quelle classiche cose che ti fanno chiedere se riusciresti mai ad essere anche tu cosi devoto verso una persona che in fondo non ti riconosce più, la sua memoria sta facendo scomparire i ricordi e con essi l'essenza stessa di quella persona, di quella coppia, di quell'amore.

Ma è nel momento del bisogno che l'essere umano sa mostrarsi unico nell'universo, è proprio quando riesce a dare tutto se stesso sapendo che potrebbe non ricevere nulla che rivela la sua magnificienza.
Ella è l'essenza delle migliori qualità che un essere umano potrebbe avere ed è nella semplicità dei suoi gesti, nel suo essere dannatamente caparbia e chiacchierona che riconosciamo la parte migliore di ognuno di noi.

John dal canto suo è un contraltare che fa commuovere nella sua vana ricerca della memoria perduta, che fa tremare nel vederlo inerme di fronte alla vita che gli sfugge, che fa sorridere ogni qualvolta si desta ritrovando se stesso e i suoi ricordi nel volto della sua amata.

Ella & John è una storia stupenda, narrata meravigliosamente ed esaltata da quei 2 mostri di Helen Mirren e Donald Sutherland.
E' un piacere poter notare come una delle migliori pellicole del 2018 sia stata diretta da un italiano come Paolo Virzì, nell'anno del trionfo di Luca Guadagnino con Call Me By Your Name, dell'ennesima prova di forza di Paolo Sorrentino con Loro 1 e Loro 2 e del successo di critica del Dogman di Matteo Garrone.


Tornando al film come non citare, senza spoiler, il finale.
Inevitabile, come la morte, come la vecchiaia, come la vita verrebbe da dire.
Sta a noi darle un significato, inseguendo con costanza quello che Ella & John ci hanno dimostrato essere possibile.



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Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.




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