Ci sono storie che non si possono raccontare perchè sono parte di noi, sono indissolubilmente legate alla nostra esperienza quotidiana da uomini, cittadini del mondo o forse sarebbe più opportuno affermare da "consumatori" per la storia che sto per raccontarvi.
E' la storia di uno dei più famosi marchi commerciali al mondo, uno dei più grandi modelli di business che sia mai esistito al giorno d'oggi.
Provate a indovinare...
In molti avranno pensato a Facebook, altri alla Coca Cola e invece no...qualcuno avrà sicuramente abbozzato la risposta più ovvia: Mc Donald's.
Uno dei registi più particolari ed eccentrici degli ultimi anni ha voluto firmare un film molto classico, quello che oggi chiameremmo biopic e che provasse a portarci agli albori della grande M per scoprirne motivi, intuizioni, gioie e dolori dietro il più grande successo commerciale del dopoguerra.
John Lee Hanckock si serve dell'istrionismo di Michael Keaton per raccontare a suo modo una storia che aggiunge mito e avversione verso il simbolo per eccellenza del cibo spazzatura da un lato e del sentirsi a casa dall'altro.
Anche per quanto concerne la sua genesi ed il suo primordiale sviluppo McDonald's non è quel che può sembrare ma nasconde tanta passione ed altrettanti inganni al suo interno.
Il titolo del film è eloquente ma quantomai criptico e fuorviante: The founder.
Chi si nasconde dietro McDonald's, chi sarà Mr. McDonald che tanti anni fa avviò la "favola" della grande M?
La risposta non è semplice e anzi per molti potrebbe non esistere risposta certa ad una domanda invece molto diretta, immediata e banale.
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Se per Facebook potreste indicare Mark Zuckerberg e per la Ferrari il grandissimo Enzo per McDonald's scoprirete che quella risposta non è possibile darla.
Hanckock è stato quindi efficace nella scelta del titolo e diabolico nel mettere in copertina il faccione vincente di Michael Keaton. Chiunque si sia approcciato al film ha avuto come la strana certezza che fosse il personaggio interpretato da Keaton ad essere il fondatore della grande azienda americana. Ma è stato proprio cosi?
Keaton interpreta l'uomo d'affari Ray Kroc, personaggio spavaldo e sognatore che passa da un'idea all'altra a caccia di quella vincente che possa farlo svoltare.
Servirà un incontro quasi fortuito con 2 fratelli proprietari di un fast food rivoluzionario per l'epoca a cambiargli vita e prospettiva.
Quei fratelli erano i fratelli Dick e Mac McDonald e avevano da poco rinnovato il proprio locale e inventato il cosiddetto "metodo espresso", metodo grazie al quale riuscivano a preparare un panino con hamburger in 30 secondi e senza sosta.
Una rivoluzione copernicana nell'epoca in cui in un drive si poteva aspettare decine e decine di minuti prima di ricevere il proprio panino e spesso le cameriere si perdevano tra mille ordinazioni confondendo ingredienti, clienti, macchine e tavoli nel caos più generale.
A Kroc venne l'idea di espandere quel business e di farlo diventare un franchise. I fratelli ci avevano gia provato ma con scarsissimo successo a causa della loro forte vocazione alla qualità e al rigido rispetto delle ricette originali. Fu per questo che i 2 umili e ingegnosi fratelli avevano preferito restare aperti con un unico ristorante, guadagnando tanto ma senza essere avidi.
Fu Kroc a dissuaderli e spingerli nuovamente verso l'avventura del franchise facendosi carico dell'organizzazione e del controllo qualità.
Il loro accordo prevedeva collaborazione ma che l'ultima parola fosse sempre destinata ai fratelli, su qualsiasi cambiamento o novità.
Dopo un primo periodo idilliaco di forte espansione Kroc iniziò a diventare avido e le sue manie di onnipotenza lo portarono ben presto a sfasciare il rapporto e mettere in un angolo i fratelli con mosse spietate e senza alcun rispetto verso i fondatori del metodo espresso e proprietari del nome e del simbolo che oggi tutti conosciamo.
Una storia affascinante senz'altro ma anche molto disturbante e triste che getta nuove ombre su un'azienda che oggi ispira e nutre intere generazioni, a scapito del benessere alimentare e della salute di clienti sempre più obesi e diabetici.
Alla fine della storia dunque vi chiedo: chi è il fondatore di McDonald's?