GINKGO BILOBA: una foglia immortale nei secoli

INTRODUZIONE

Era il 1712 quando il botanico tedesco Engelbert Kaempfer tornò da un viaggio in Estremo Oriente entusiasta del maestoso aspetto di alcuni alberi sacri che egli chiamò Ginkgo, denominazione poi ufficializzata da Linneo quando la specie fece la sua comparsa in Europa intorno al 1730.1

GINKGO BILOBA

Si tratta a tutti gli effetti di un fossile vivente, unica specie ancora sopravvissuta della famiglia delle Ginkgoaceae, ma anche dell'intero ordine Ginkgoales. Questa varietà di pianta è originaria della Cina, luogo nel quale sono stati rinvenuti fossili risalenti all'era Mesozoica 2. La pianta è stata ritenuta estinta per secoli nei suoi luoghi d'origine, ma, recentemente, ne sono state scoperte almeno due stazioni nella provincia dello Zhejiang nella Cina Orientale. Non tutti i botanici concordano però sul fatto che queste stazioni siano davvero spontanee, visto che l'albero è stato ampiamente coltivato per millenni dai monaci cinesi e venerato come "albero sacro" e si pensa che essi abbiano piantato ed introdotto nuovamente in quegli habitat quell'albero: essi ritenevano proteggesse dai cattivi spiriti e perché rappresentava il simbolo di coincidenza tra gli opposti e dell'immutabilità delle cose.
Il Ginkgo è un albero a crescita lenta, ma con l'età raggiunge dimensioni imponenti, riuscendo a toccare i 30-40 metri di altezza con una chioma che si espande fino a 9 metri di diametro. La corteccia è solitamente liscia ed argentata, ma si scurisce e si fessura con l'età. Le foglie di un bel verde brillante hanno un'elegante forma a ventaglio, leggermente o profondamente bilobata, e assumono una splendida colorazione giallo-dorata in autunno.

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CC0 Creative Commons

Essendo una specie dioica ne esistono individui maschili e femminili. Questi ultimi producono frutti gialli carnosi di odore sgradevole a maturazione, che contengono semi di cui è commestibile l'embrione in seguito ad un processo di torrefazione.
La sua sorprendente longevità si deve alla resistenza alle malattie, agli attacchi funghini e di organismi fitofagi, come anche all'inquinamento atmosferico, caratteristiche che ne fanno una specie adatta anche alla piantumazione lungo i viali cittadini.
Molti sono gli esemplari di età veneranda in Cina, in Corea ed in Giappone: nella città di Ichigawa, nel tempio scintoista Hachimangu (fondato nel 890 d.C.), appare maestoso al centro del giardino il Ginkgo leggendario, registrato nel Paese nipponico come monumento naturale nazionale 3. Conosciuto come il "Ginkgo dai mille fusti", il suo nome è dovuto al fatto che alla base del tronco si sviluppano innumerevoli fusti che circondano il tronco principale dando l'impressione che mille tronchi si stringano uno all'altro, formando un enorme albero. Raggiunge i 22 metri di altezza e la circonferenza del tronco misura 10.2m. Si consideri che l'età stimata di quest'albero è di 1200 anni.

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CC3 Creative Commons

Questo albero viene costantemente monitorato e la sua salute è fonte continuamente di studio: l'albero appare vigoroso e le sue varie parti non sembrano essere indebolite da marcescenze o perdite di forza. Per questi motivi gli scienziati sono fiduciosi e non sono preoccupati del suo status. Pratica usuale è quella di intervenire sui rami troppo lunghi, che potrebbero essere fonte di eccessivo vigore e relativo indebolimento delle altre parti: i giardinieri addetti operano quindi una potatura su queste parti. E' un albero molto conosciuto in Giappone e per questo motivo, per evitare che la terra intorno al tronco si compatti eccessivamente a causa del passaggio dei visitatori, è stata posta una balaustra che ne vieti l'avvicinamento. 4
In Italia ovviamente le piante di Ginkgo presenti sono molto più giovani ed hanno di conseguenza dimensioni più modeste. Molti sono stati piantati nelle zone della Pianura Padana (Modena, Mantova) dove il clima è tendenzialmente umido e caldo, rispetto alle zone montuose e collinari, dove il rischio neve potrebbe indebolire o spezzare i rami troppo lunghi.

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Concludo questo articolo con una poesia di Goethe all'amata Marianne:

Le foglie di quest'albero dall'Oriente
venuto ad ornare il mio giardino
celano un senso arcano
che il saggio sa capire.
C'è in esso una creatura
che da sola si spezza?
O son due che per scelta voglion
essere una sola?
Per chiarire il mistero
ho trovato la chiave:
non senti nel mio canto ch'io
pur essendo uno anche duplice sono?
5

Bibliografia
1 Kaempfer e l'albero di Ginkgo Biloba
2 Ginkgo Biloba: il fossile
3 Il Ginkgo monumento nazionale nel tempio scintoista di Hachimangu
4 La biologia del Ginkgo
5 La peosia di Goethe

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