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watercolor on paper - private collection - Moscov -
Sea Stories
Travel
Logbook January 16, 2019: Gulf of Guinea 90 miles off the African coast of Benin.
This morning the anger of the sea left us in peace, in nature, any phenomenon does not last forever.
And this is known by sailors as mountaineers, like all travelers and the dreamers to the desired destination.
Sooner or later he had to change his life.
Even resentment, like other human feelings, has its cycle, from arising, to growing and rising.
Like hope.
What remains after is only a memory, feelings related to the nausea or worse, the fear of dying. The memory preserves within moments of anguish, linked to a color, the red that you observe from afar, from the top of your proven immortality.
Yes, because you have shown the gods or God that you are still alive and well, in the boat with others, you still have great strength to resist, and your desires that yearn for a new life merge with those of others, a ritual fusion that guarantees the result.
Here is the conclusion.
Suddenly, you stand up and look.
The horizon is lowered, its line is soft, it seems kinder, the blue and cobalt color of the sea mitigate suffering and hunger, and at the same time raise expectations.
You have taken a seat in the square, old, no, old sailboat, with you dozens of travelers with whom you have your dream in common, the only great dream you shared forever, even with your companions who are underwater , or dismembered by sharks.
We whites, westerners, we left to look for the new colors of life and we still have 90 damn miles to sail to those colors.
An African hug.
Armando
Storie di mare
Il viaggio.
Diario di bordo 16 gennaio 2019: Golfo di Guinea 90 miglia al largo delle coste Africane del Benin.
Questa mattina la rabbia del mare ci ha lasciato in pace, in natura, qualsiasi fenomeno non dura in eterno.
E questo la sanno i marinai come gli alpinisti, come tutti i viaggiatori e i sognatori verso l'ambita meta.
Prima o poi doveva cambiare, la vita.
Anche il rancore, come altri sentimenti umani ha il suo ciclo, dallo scaturirsi, al crescere e al levare.
Come la speranza.
Quello che resta dopo è solo un ricordo, sensazioni legate alla nausea o peggio, alla paura di morire. La memoria conserva dentro attimi di angoscia, legati ad un colore, il rosso che osservi da lontano, dall'alto della tua comprovata immortalità.
Si, perchè hai dimostrato agli dei o a Dio che sei ancora vivo e vegeto, nella barca con gli altri, hai ancora grandi forze per resistere, ed i tuoi desideri che anelano una vita nuova si fondono con quelli degli altri, una fusione rituale che garantisce il risultato.
Ecco la conclusione.
D'improvviso, ti alzi in piedi e osservi.
L' orizzonte si è abbassato, la sua linea è morbida, sembra più gentile, il colore azzurro e cobalto del mare mitigano le sofferenze e la fame, e contemporaneamente elevano le aspettative.
Hai preso posto nella barca a vela quadrata, antica, anzi vecchia, insieme a te decine di viaggiatori con i quali hai il tuo sogno in comune, unico grande sogno che hai condiviso per sempre, anche con i tuoi compagni che stanno sott'acqua, o smembrati dagli squali.
Noi bianchi, occidentali, siamo partiti per cercare i nuovi colori della vita e abbiamo ancora 90 maledette miglia da navigare verso quei colori.
Un abbraccio africano.
Armando
- Art teacher
- Curator of cultural activities
- Artistic director and President of the Cultural Association "I Colori della Vita"