Gli amori nascosti tra le righe della storia

Parigi 1790

Nymphe e sua sorella stavano preparando gli abiti per tutte le donne che avrebbero partecipato alla festa quella sera.
Erano abili sarte e furono ben contente della mansione che gli era stata affidata dal paesino in cui vivevano.
Si trovavano all'estremità dei giardini del Palais Royal, dove le due sorelle avevano una piccola bottega.

Nymphe avrebbe partecipato anch'ella alle danze quella sera e non vedeva l'ora. Il suo abito, semplice ma elegante, l'aveva già preparato la sera prima. Erano tempi duri per tutti sia nobili che loro del popolo povero, la rivoluzione era ancora in corso e tutti erano sempre molto agitati.
Ma quella sera sarebbe stata speciale, sarebbe stato eretto il primo Albero della libertà, il primo di una lunga serie e non solo in Francia. Presto divenne simbolo della rivoluzione e dell'ideologia liberale repubblicana, e anche se quei semplici uomini e quelle semplici donne, quella sera, non lo sapevano, stavano scrivendo la storia.

La sera, immerse nel lavoro, arrivò presto e con essa anche il momento della cerimonia.

La piazza si riempì e con assoluto silenzio, tutte le persone del villaggio seguirono un uomo che si fece avanti con un enorme palo adorno di bandiere e nastrini.
Lo piantò senza troppa difficoltà al centro della piazza, si tolse il berretto rosso e lo mise sulla cima del palo.
Era il momento della danza che avrebbe dato l'inizio alla festa, così, sempre in silenzio, alcuni uomini e alcune donne, tra cui Nymphe, si posizionarono in cerchio attorno al palo.
Alcuni uomini si distaccarono dalla folla e cominciarono a suonare della musica con i loro semplici strumenti musicali.

Proprio in quel momento un altro uomo si fece largo tra la folla.
Era il Duca d'Orleans.
Da tempo si sussurrava a palazzo e non solo, che il Duca, di nascosto, avesse contribuito in qualche modo alla rivoluzione.
La sua presenza quella sera non sarebbe stata certamente apprezzata da suo cugino e Re Luigi XVI.
Un uomo, inchinandosi, uscì dal cerchio e fece spazio al Duca, che con passo elegante raggiunse il suo posto.

I musicisti ripresero a suonare e i ballerini ripreso il loro posto.

Dopo che i partecipanti si sono disposti in cerchio attorno all'albero della libertà, mantenendo una distanza tra loro di circa un metro e alternandosi tra maschi e femmine, alle prime battute musicali uniscono le mani a formare un girotondo e si muovono con due passi laterali a sinistra e uno a destra, intercalati da due saltelli sul posto.
All'inizio della seconda strofa i partecipanti convergono insieme al centro, allo scopo di afferrare uno dei nastri che penzolano dal palo, quindi si riportano nella posizione primigenia del circolo ampio, tutti ad una stessa distanza, misurata dalla lunghezza del nastro.
Per ogni strofa e ritornello è prevista questa sequenza di movimenti, sempre tenendo in mano il nastro.
Due saltelli sul posto
Due passi laterali verso sinistra
Due saltelli sul posto
Un passo laterale verso destra
Due saltelli sul posto
Due passi laterali verso sinistra
Due saltelli sul posto
Un passo laterale verso destra
Due saltelli sul posto
Gli uomini si spostano di due posizioni verso destra e le donne di due posizioni verso sinistra, ricordando che gli uomini fanno passare sotto il proprio nastro la donna alla destra e passano invece sotto il nastro della donna successiva.
All'ultima strofa i partecipanti convergono al centro per rilasciare i nastri e tornano a formare un cerchio largo tenendosi per mano.

La musica terminò e la folla esplose in un rumoroso e festoso applauso.
La danza era finita, la festa era appena iniziata.
Nymphe alzò lo sguardo e si accorse solo in quel momento che stava tenendo per mano il Duca.
La danza e i suoi movimenti aveva portato i due a terminare la danza l'uno di fianco all'altro.
I loro sguardi si incrociarono e niente fu come prima.
Per entrambi.

Parigi 1793

Nymphe aveva gli occhi pieni di lacrime.
Il suo grande amore era lì, davanti a lei. Ma non lo riconosceva neanche.
Non lo vedeva da sette mesi, da quando lui e tutti gli ultimi membri della famiglia Borbone erano stati arrestati.
Non era mai stato bello, ma il suo modo di fare e il forte carisma lo avevano sempre reso un uomo affascinante.
Adesso era lì, deperito, sciupato, con la barba folta e gli occhi spenti, pronto a morire. Nonostante tutto, aveva ancora un portamento fiero e coraggioso.
Ripensò alla sera della cerimonia, a quanto luce emanava nei suoi abiti principeschi.
Ripensò alla prima volta in cui quella sera i loro occhi si erano sfiorati, innocenti e ingenui. Ripensò a tutte le volte in cui i loro occhi si erano visti nudi e si erano lasciati trasportare dalla passione.
Ripensò a quella sera e alla prima volta in cui le loro mani si erano sfiorate. Ripensò a quante volte quelle stesse mani si erano sfiorate, cercate, desiderate e strette.
Ripensò a tutte le notti passate insieme e a quanto ardore ci fosse tra di loro. Ripensò alle cene un cui l'aveva portata, alle feste in cui avevano ballato insieme, alle passeggiate lungo i giardini.
Poco importava se il Duca avesse moglie e figli e altre amanti, Nymphe sapeva di essere speciale.
Ella sola, insieme al Duca, sapeva quanto il loro amore, negli ultimi tre anni, avesse preso importanza e quanto il resto del mondo poco importasse.
Il loro amore non era stato passionale ma molto di più, ognuno di loro conosceva i più intimi pensieri e segreti dell'anima dell'altro.
Solo loro due sapevano quanto questo legame era viscerale. Speciale. Unico.
Il destino gli avrebbe divisi, a lei sarebbe toccato vivere una vita senza lui.
L'avrebbe fatto, ma mai si sarebbe dimentica di lui e dei loro sentimenti.

Il Duca d'Orleans venne buttato a terra e venne preparato nella ghigliottina.
La folla intorno si fece silenziosa.
Il Duca, in un ennesimo atto coraggioso, alzò la testa. Era pronto.

Il suo sguardo si era acceso ed era fisso davanti a sé, puntato dritto verso una donna, che con il suo copricapo nero, spiccava tra la folla.
I loro occhi si incrociarono e in quel momento entrambi videro gli ultimi tre anni della loro vita scorrere nei loro occhi.
Baci, silenzi, abbracci, lacrime, urla, partenze, serate, corpi intrecciati, ritorni, serate buie, lontananza, carezze.
Il loro amore.

La ghigliottina scese giù, inesorabile e veloce come un fulmine.

Nymphe chiuse di scatto gli occhi un attimo prima. Trasportata da quei ricordi e quelle immagini, abbassò la testa, senza vedere quella del suo amato rotolare via.
Né sentí però il rumore assordante nel silenzio assoluto della piazza e le lacrime si fecero più insistenti e dolorose.

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Immagine Creative Commons cc0, fonte

Negli occhi, nel cuore e nella testa aveva ancora l'immagine di quando, il giorno prima che venisse arrestato, il Duca le aveva regalato, mentre erano sdraiati in riva ad un lago, nudi dopo aver fatto l'amore, una deliziosa spilla a forma di girasole, il suo preferito.

Toccò la spilla gialla attaccata al corsetto che spiccava nell'abito di pizzo nero.
Per un attimo sorrise, scaldata da quell'amore e se ne andò, senza guardarsi indietro.


Partecipo con questa storia al theneverendingcontest n° 16 S1-P4-I1 di @spi-storychain.
Tema : Amore
Ambientazione : Rivoluzione Francese

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