Una bambina chiusa in se stessa e incapace di vivere da tanto tempo. Ha solo nove anni, ma qualcosa dice al commissario Teresa Battaglia che l'esperienza sulla pelle di quella giovane l'ha segnata per sempre. Il sogno di quella piccola non è solo un sogno, sebbene lo sembri. Sotto c'è qualcos'altro, e il commissario Battaglia si sente in dovere di portarlo alla luce del sole.

Un nuovo romanzo di Ilaria Tuti. Ne ho letto un primo - "Fiori sopra l'Inferno" - in cui ho trovato una buona narrazione. In questo caso, il testo mi sembra seguire quella stessa falsa riga. Ciò che mi ha convinto molto meno è in realtà il contenuto. Ancora una volta, e questa volta più che nel titolo menzionato poco fa, mi hanno attirato più le scene in cui vengono narrati i contesti e i personaggi rispetto al filo conduttore che fa rientrare questo libro nel genere poliziesco. Insomma, mi è piaciuto più nella parte di narrativa che in quella di thriller. La trama è risultata per me un po' noiosa, troppo piatta per i miei gusti.

Il libro è abbastanza corto, non arriva nemmeno a 240 pagine effettive. Tutto sommato non è un brutto libro, ma non mi ha convinto troppo a causa delle caratteristiche sopra citate. Lo consiglierei a chi ama la narrativa generale ma non a chi cerca i thriller ricchi di colpi di scena che si possono trovare sulle bancarelle. Comunque una discreta lettura.