Pudding VS Panettone: va bene tutto, basta che sia un dolce Natale!

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Il giornalista del Times di Londra Tony Turnbull ha definito il panettone un dolce pesante, troppo dolce, mal lievitato, addirittura noioso; dal suo punto di vista si tratterebbe di un prodotto di pessima qualità, fin troppo sopravvalutato non solo dagli italiani, ma anche dai suoi connazionali. Ovviamente queste dichiarazioni, come è già accaduto molte volte in passato quando qualcuno ha sollevato critiche contro la cucina italiana, hanno suscitato molte polemiche, soprattutto perchè questa volta viene posto sotto la lente di ingrandimento qualcosa che non è un semplice alimento, ma un vero e proprio simbolo culturale legato al Natale.

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I dati di vendita del panettone nel Regno Unito sembrano invece indicare che gli inglesi apprezzano in modo particolare non solo consumare, ma anche regalare il panettone ad amici e parenti.
Sembra però che nelle case degli inglesi stia prendendo piede l'abitudine di utilizzare il panettone per preparare la variante natalizia di uno dei tipici dolci del Regno Unito, il pudding.
Le critiche del giornalista del Times e la variante della ricetta tradizionale del pudding attuata da un certo numero di famiglie inglesi, per non parlare delle affermazioni di alcune celebrità della cucina italiana che eleggono il panettone a dolce di alta pasticceria, relegando il pudding nella categoria di quelle ricette casalinghe che tutti possono realizzare e quindi di minor valore, dal momento che non richiedono particolari doti culinarie, non fanno altro, a mio modesto parere, che alimentare un inutile e sciocco scontro tra culture diverse, che si pone ben lontano dal clima di fratellanza, pace e gioia che dovrebbe caratterizzare il periodo natalizio e vederci tutti uniti di fronte a tavole imbandite con pietanze e dolciumi di ogni tipo.

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Credo che gli inglesi dovrebbero continuare a realizzare il loro buonissimo Christmas pudding secondo la ricetta tradizionale e magari insegnare anche a noi italiani a prepararlo, dato che contiene molti ingredienti e racchiude una varietà di sapori tale che, secondo il mio punto di vista, è essenziale riuscire a calibrare con le giuste dosi, per cucinare un pudding che sia degno di questo nome e delle celebrazioni del Natale.
Dall'altra parte, come italiano, invito gli amici inglesi a consumare un panettone di qualità, realizzato secondo metodi artigianali e con prodotti freschi, senza farsi tentare dalla facile reperibilità e dai bassi costi che le catene di supermercati offrono, alleandosi con aziende che, sfortunatamente, per ottenere alti profitti, mettono sugli scaffali prodotti con ingredienti scadenti e pieni di conservanti e aromi che rovinano un dolce che ai tempi in cui è nato regalava grandi soddisfazioni ai palati della povera gente che durante l'anno, purtroppo, si limitava a mangiare pane secco.
Manca poco a Natale: prepariamo i calici alzati e brindiamo alle tradizioni culinarie inglesi e italiane, affinché possano perdurare ancora nel tempo, a dispetto di qualche giornalista in cerca di argomenti per vendere le pagine di un giornale che il giorno dopo verrà calpestato dagli imbianchini, scrivendo un articolo che si perderà negli infiniti meandri del web e a dispetto, aggiungo, di quei rinomati chef italiani che non perdono occasione di esternare, con parole in apparenza a difesa della cucina del loro Paese, i loro intimi timori di essere superati in prestigio dai colleghi stranieri, invece di farsi portavoce del dialogo internazionale tra popoli diversi attraverso il cibo, in un momento di guerra e di terrore, durante il quale non abbiamo alcun bisogno di scontri a colpi di pudding e di panettoni.


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