L’Italia è il primo Paese a vietare la “carne” sintetica

All'inizio dell'anno avevano annunciato che gli scienziati erano riusciti a produrre carne di mammut: in teoria le nuove tecniche potrebbero essere applicate a qualsiasi cellula animale e dovrebbero essere una delle grandi industrie alimentari del futuro.

In breve, la “carne” sintetica o la “carne industriale”, tutte tra virgolette per ovvi motivi, vengono coltivate in bioreattori inizialmente con cellule staminali di un animale specifico, queste si moltiplicano nel mezzo appropriato e con l'apporto ottimale di nutrienti. Dopo un periodo di tempo si ottiene una biomassa, questa viene lavorata e condita con additivi fino ad ottenere una consistenza simile alla vera carne ed infine viene modellata a seconda della presentazione che si vuole ricercare, che sia filetto, crocchette o qualsiasi altra forma.per commercializzarlo.

Ma non è passato abbastanza tempo, i rispettivi studi e le necessarie normative che questa nuova tecnologia comporta, e fortunatamente il governo italiano ha visto il rischio e ha bandito la “carne” di laboratorio o industriale al fine di tutelare il ricco patrimonio agroalimentare. della nazione, basata sulla cosiddetta dieta mediterranea.

E chiaramente la produzione di carni sintetiche costituisce una minaccia per gli alimenti tradizionali o naturali e si presenta come una soluzione a un problema che non esiste.

Il Ministro delle Politiche Agricole Francesco Lollobrigida ha dichiarato sui social: “a difesa della salute del sistema produttivo italiano dai mille posti di lavoro e della nostra cultura e tradizione con la legge che approviamo oggi l'Italia è la prima nazione al mondo ad essere al sicuro dai pericoli sociali ed economici degli alimenti sintetici”.

Solo due paesi hanno approvato la produzione e la commercializzazione della “carne coltivata”, gli Stati Uniti e Singapore, e affermano che è adatta al consumo umano; tuttavia, ciò non è stato dimostrato ed è forse dannoso e poiché si tratta di una nuova tecnologia, non esiste non esistono leggi normative rigide e gli investitori lo sanno.

La crescente adozione di stili di vita in movimento ha alimentato la crescente domanda di snack e prodotti surgelati come crocchette di pollo, le crocchette di pollo erano fino ad ora un alimento composto parzialmente da carne di pollo solitamente macinata e ricoperta di pangrattato, a volte pelle di pollo, visiere , venivano aggiunti ossa frantumate, grassi, vene, nervi o cartilagine e la relativa miscela di additivi, poi la massa veniva coltivata in laboratorio.

Buono per l'Italia.

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