E' ora di ripartire. Salutiamo e ringraziamo Vittorio con la promessa di rimanere in contatto. Le ragazze spagnole vanno in direzione opposta alla nostra verso l'Argentina e le abbracciamo con fraterna amicizia. Quanto poco è bastato per legarci tanto. Puerto Montt ci aspetta e il viaggio è lungo e articolato: circa 9 ore tra bus e ben tre traghetti! Non c'è nessuna alternativa per via terrestre, i parchi e le zone protette regnano incontrastati, impedendo la costruzione di strade.
Da Chaiten a Caleta Gonzalo ci godiamo la strada dal finestrino, asfaltata solo a tratti, ma immersa in una vegetazione ricca e strabordante. Solo 40 minuti ed ecco il primo ferry. Ah come ci piacciono i ferry! Come una balena meccanica che si porta nella pancia quelle macchinette colorate. Appena il bus sale, tutti i passeggeri scendono di corsa per andare a prendere un buon posto per godersi il panorama. Quando si stacca dall'approdo, hai la sensazione di salpare per un nuovo mondo. abbandonando quello vecchio per sempre. Questo primo tratto è giusto un assaggio, mezz'ora è siamo sull'altra sponda.
Pochi kilometri di autobus e siamo già al secondo imbarco, ma per questa tratta la navigazione è di ben 5 ore. Lo scenario è prezioso, sembra di essere tra i fiordi norvegesi ed infatti Leptepù è il nome del fiordo che attraversiamo. A bordo ci sono persone di tutti i tipi, dai cileni che tornano a casa, tra cui le mamme con i loro bimbi premurosamente infagottati in calde copertine, ai turisti con il binocolo e molti escursionisti con i loro zaini, come noi, ma tutti con la macchina fotografica o il cellulare per immortalare lo scenario.
Sul ponte tira molto vento, meglio starsene all'interno, dietro un'ampia vetrata a godersi il panorama in compagnia di un panino, per far passare il tempo piacevolmente come al cinema. Sbarchiamo in orario a Hornopiren, quindi un'ora di bus e altro attraversamento. Qui il ferry è in formato ridotto e il tratto di mare è ventoso con un'onda lunga che rende il viaggio meno rilassato e molto sballottato anche se di breve durata.
Dopo tante ore e con ormai il sedere anestetizzato arriviamo a Puerto Montt, una città portuale con molto traffico e animazione. Nell'immerso terminal degli autobus, la gente schizza quà e là freneticamente, controllando l'orologio ed il tabellone delle partenze. Noi invece ci prendiamo un minuto di solenne immobilità. Siamo arrivati alla fine della carretera austral, anche se abbiamo perso una parte del tratto iniziale, siamo comunque riusciti a percorrerla quasi tutta ed è stata un'avventura che ci riempe di orgoglio e soddisfazione.
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