Il giorno cerchiato di rosso sul calendario era arrivato. Il giorno più importante della sua vita si era presentato sulla soglia di casa e come un postino meticoloso suonava al campanello per richiamare la sua attenzione, per farle aprire la porta ad un mondo fatto di risposte senza replica.
Hope finisce di sorseggiare il suo tè con mal celata calma, per ogni sorso di calda bevanda che manda giù monta un'onda che le mette in subbuglio l'anima. Finisce di prepararsi davanti allo specchio, una spazzolata ai capelli, il viso al naturale, senza trucco, un'ampio maglione per nascondere le sinuose forme. Oggi ha bisogno di essere trasparente, anonima allo sguardo altrui. Deve poter focalizzarsi su se stessa senza distrazioni. Esce di casa con passo deciso, raggiunge la fermata dell'autobus e quando arriva si siede in fondo. Ancora 30 minuti all'appuntamento con il destino.
Hope chiude gli occhi e rivive il litigio con sua sorella, le sue dure parole risuonano come appena pronunciate, il non appoggiare la sua scelta è come una ferita aperta che sanguina. Ma lei ha preso la sua decisione, sola contro tutto e tutti la porterà a compimento. Falsi moralismi, precetti e preconcetti, anatemi religiosi, è pronta ad affrontare questo e altro, fieramente, caparbiamente e da sola.
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Ora è davanti a quella porta, le apre l'uomo con la barba che ha già incontrato ma di cui non sa molto. Lui le fa cenno, Hope sa cosa fare, lo ha già fatto. Si sfila la gonna, le mutandine, si stende, fissa il soffitto aspettando che lui finisca. Poi si riveste e prima di uscire prende la busta che l'uomo le porge.
Il rumore della porta che si chiude alle sue spalle le rimbomba in testa. Corre giù per le scale, come corrono le lacrime sul suo viso. Sbuca in strada, un singhiozzo liberatorio le scuote il petto e scioglie la tensione. Un profondo respiro d'aria fresca. Si siede su una panchina, apre la busta e ci guarda dentro. Pensa che la prossima volta che tornerà dall'uomo con la barba sarà diverso.
Come promesso, il dott. Carter le ha consegnato la busta solo dopo aver avuto la certezza che la fecondazione assistita avesse dato il risultato sperato. Hope ora tiene tra le mani l'ecografia che raffigura suo figlio. Nel giorno più importante della sua vita non era più sola.
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Guess again - Indovina ancora