Valle dell'Elqui: la via delle stelle



Ahi, com'è difficile ripartire e scegliere dove andare! Prima di andare al nord, verso il deserto di Atacama, molte persone ci consigliano di andare a visitare la Valle dell'Elqui e il paese di Pisco, più o meno a metà strada tra Santiago e San Pedro de Atacama.
La Valle dell'Elqui è una pittoresca regione rurale che si trova tra le Ande e il fiume Elqui. È noto per la sua prospera agricoltura e per il terreno molto fertile dove si coltivano prodotti eccezionali tra cui arance, chirimoyas, avocado e grandi quantità di uva usata per produrre vino e pisco.



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La città più grande della Valle è Vicuña, ma Pisco Elqui è una delle destinazioni più popolari: questo piccolo villaggio mantiene il suo fascino rustico, è un luogo tranquillo in cui prendersi del tempo e godersi l'ambiente circostante.






Avevamo già preso dei contatti per un workaway da quelle parti e poichè la signora Lily ci risponde velocemente che ci aspetta volentieri, partiamo senza esitare un minuto. Abbiamo appuntamento alle otto di sera, al mercato dove lei lavora.

Lily ci racconta che questa valle è una zona mistica: in particolare la località di Cochiguaz, dove vive lei, è riconosciuta come una delle aree più energetiche del mondo perchè fa sembra che favorisca lo sviluppo spirituale e la purificazione del corpo. Per questo l'offerta, turistica ma non solo, propone tour speciali per l'anima, la pulizia spirituale, l'equilibrio dei chakra, yoga e meditazione. Insomma troviamo tutta la gamma di possibilità per il bene-stare del nostro “io” interiore, sporco e impolverato dalla nostra umana vita materiale.











La storia racconta, già negli anni trenta, la presenza di un contadino cileno che venne presto denominato il Cristo dell'Elqui perchè andava predicando la vicina fine del mondo. Diceva di avere visioni di personaggi divini e battezzava i suoi discepoli nel magico rio Elqui. Negli anni '70, vari gruppi mistici iniziarono ad abitare la valle, il più famoso fra questi è stato quello di Madre Cecilia. Questa donna attirò molti proseliti predicando la fine del mondo e la salvezza da parte degli extraterrestri per coloro che avrebbero venduto tutti i loro beni e si fossero uniti alla setta. Ma la fine del mondo non arrivò, Madre Cecilia fu costretta a ritirarsi altrove e divenne una sorta di leggenda metropolitana.











Inoltre, negli anni successivi, l'avvistamento di punti luminosi non identificati nel cielo confermò la teoria di forze energetiche molto potenti e la formazione di gruppi di persone che sostenevano di poter avere contatti con i nostri vicini cosmici. Ma indipendentemente da queste suggestive credenze misteriose, bisogna riconoscere che a Cochiguaz c'è un'aria speciale, un vento caldo che allegerisce l'anima. C'è un grande senso di pace, lontani dal nostro organizzato sistema di vita, senza internet, ma accompagnati dal forte rumore del rio e dal suo magnifico cielo pieno di stelle che impariamo a riconoscere dopo aver partecipato al tour astronomico all'Osservatorio di Cancana.









La via lattea cattura lo guardo e non è difficile vedere qualche stella cadente che trascina nella sua scia i desideri più disparati. Probabilmente è questa la magia: sentire la vita nella fertilità della terra, nel canto del fiume e nel silenzio di un cielo infinito. Se l'anima accoglie questo sentire si purifica, abbandona le futilità della vita e riconosce l'essenziale nell'incontro con se stessa e la natura.











Le foto sono dell'autore.

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