Inizia la stagione dei funghi e immancabili sui giornali si leggono le prime notizie di avvelenamenti –
Ecco alcuni stralci:
Alcuni giorni fa la donna ha consumato alcuni “prataioli” raccolti in campagna. I problemi sono poi cominciati alcune ore dopo il pranzo, con sintomi a carico dell'apparato gastrointestinale, come vomito e nausea, che l’hanno costretta a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale.
In questo caso il colpevole è il fungo Agaricus xanthodermus, che è pericolosissimo in quanto la sua somiglianza con i “prataioli” è davvero strabiliante. Solo un attento conoscitore è in grado di distinguerli.
Devo dire che questo fungo, proprio per questa ragione, mi ha sempre spaventato e, nella consapevolezza della incertezza nella sua determinazione, ne sono stata sempre lontana.
Grave avvelenamento da funghi, per due coniugi trevigiani che hanno consumato funghi raccolti in un prato cittadino qualche giorno prima. Tra le specie raccolte dalla coppia, alcuni esemplari di Lepiota di piccola taglia, specie velenoso-mortale per l'elevato contenuto di amatossine, responsabile di gravi intossicazioni e il cui consumo deve essere assolutamente evitato.
Ecco alla base di questo grave avvelenamento ci sono almeno 2 comportamenti sbagliati. Non è mai indicato, in generale, prendere funghi nei prati cittadini.
I funghi sono spie ecologiche perché hanno la capacità di attrarre tutti i fattori inquinanti. Capite bene che mangiare funghi che assorbono sostanze inquinanti non è una gran bella cosa.
Seconda osservazione. Se si fa un corso di base sulla micologia si apprende tra l’altro che gli esemplari piccoli di Lepiote sono assolutamente da evitare perché molte specie sono tossiche , velenose.
Sono principi elementari che, chi raccoglie funghi deve assolutamente conoscere prima di avventurarsi in pericolose raccolte.
Insomma la prudenza sui funghi deve essere mantenuta altissima, soprattutto in questo pericolo.
Se non siete siscure i funghi comprateli al market.