Dopo aver esaminato integralmente l'Atlantic Division facciamo un salto ad Ovest che negli ultimi anni è sempre stato più competitivo ed omogeneo dell'Est.
Partiamo questo giro con la climaticamente fredda ma rovente Norhtwest Division e lo facciamo col botto introducendo i sorprendenti Denver Nuggets!
Alzi la mano chi ad inizio stagione si sarebbe aspettato di trovare al vertice della conference West i Denver Nuggets?
Alzi poi la mano chi avrebbe pensato che Denver sarebbe stata top 10 di questa conference senza Barton, Gary Harris e Isaiah Thomas e con un Millsap quasi sempre in infermeria?
Credo che nessuno avrebbe alzato la mano a parte qualche folle che neppure in "Qualcuno volò sul nido del cuculo"-
Ed invece eccoli li i Nuggets volare letteralmente al primo posto dell'Ovest.
Una storia incredibile per una squadra che l'anno scorso non aveva disputato i playoff e che quest'anno ha confermato tutti senza aggiungere nessuno se non il non ancora mai presente in campo Isaiah Thomas.
Come è possibile dunque che una squadra militante in una conference con Houston, Golden State, San Antonio, Oklahoma ecc ecc sia prima davanti a tutte?
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Il gruppo è la risposta più ovvia e forse anche la più giusta ma c'è da aggiungere una cosa:
Il gruppo giovane.
Popovich ci ha insegnato che con il gruppo si va lontano, premesso che serve tanto tantissimo talento. Michael Malone ci insegna che se prendi un gruppo giovane e lo fai crescere bene insieme e curi tecnicamente ogni singolo giocatore allora ottieni i Denver Nuggets di oggi.
La crescita nell'ultimo triennio di Nikola Jokic è seconda solo a quella di Giannis Antetokounpo probabilmente.
Il serbo è esplosivo, poliedrico e sensazionale su tutti e 2 i lati del campo.
A lui si è aggiunto un Jamal Murray capace di andare già 2 volte sopra i 40 punti in stagione. Tutti stanno crescendo, compresi giocatori semiinutilizzati negli anni scorsi come ad esempio l'ottimo Juancho Hernangomez senza dimenticare Malik Beasley e Monte Morris.
Dove possa arrivare questa squadra è difficle dirlo ma certo è che si sta dimostrando solida e profondissima ed in un NBA dai quintetti stellari e la panchina corta questo potrebbe essere un fattore decisivo soprattutto quando torneranno Will Barton e Gary Harris.