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Un saluto a tutti,
il mio articolo di oggi pone l'attenzione sulla fase che attualmente i social network che retribuiscono i propri bloggers stanno vivendo. Al suo esordio furono considerati (forse troppo presto?) la nuova frontiera del social blogging e tra alti e bassi hanno riscosso subito un grande successo; d'altronde cosa ci potrebbe essere di più bello di essere retribuiti per tenere il proprio blog?
Però alcune ombre si sono presto addensate su questo nuovo modo di scrivere articoli, tra abusi e veri e propri sistemi messi in atto per approfittare della situazione.. ma se siamo anche qui a scrivere e a parlarne, vuol dire che il sistema ancora regge e tutto si riduce a una sola questione: cosa potrebbe spingere questi social network (cito Steemit, Trybe, Scorum, Narrative ma potrei fare almeno altri 5 nomi) a funzionare in maniera costante, dal punto dell'interazione e della produzione di contenuti?
Io sono giunto alla conclusione che è tutta una questione di quotazioni, nello specifico di quelle del token di riferimento della piattaforma.. ma che concorre anche qualcos'altro.
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Il crollo delle quotazioni di questi ultimi due mesi ha prodotto anche un certo immobilismo nei blog di tanti autori (o presunti tali), l'interazione è crollata ai minimi storici facendo seguito al calo delle retribuzioni degli articoli e dei commenti. Questo ha messo in evidenza la distinzione tra i "mercenari", cioè coloro i quali sono interessati meramente ai guadagni e non utilizzano il proprio blog come strumento di comunicazione, e chi invece è focalizzato sull'idea di raccontare e comunicare qualcosa attraverso il proprio blog.
Credo sia una criticità del sistema, perchè poi la minore interazione e i minori contributi pubblicati potrebbero riflettersi sull'interesse che gli investitori nutrono nei confronti della piattaforma creando un circolo vizioso che potrebbe portare anche al fallimento del progetto stesso. Non a caso, prendendo ad esempio Steemit, la contrazione delle quotazioni di Steem ha avuto un effetto negativissimo anche sull'organigramma societario conclusosi con il taglio di gran parte del personale.
La domanda è quindi una sola: i social network che pagano gli autori per scrivere sono un'idea fallimentare? Io non credo che sia così, perchè a vedere il panorama internazionale possiamo prendere atto di come ne stiano nascendo altri, alcuni del tutto similari ai precedenti, altri che invece stanno puntando su una tematicità che dovrebbe garantirne una certà originalità alla propria piattaforma. A questo punto, a volerla vedere in questo modo credo che si possa dire che la perdita di entusiasmo derivi solo dalla contrazione delle quotazioni che a sua volta garantisce agli articoli delle rewards troppo basse per pensare di dedicarci il tempo necessario per produrre contenuti di "qualità". Secondo questo assunto, una volta che le quotazioni cominceranno a tornare quelle di qualche mese fa, anche i contenuti dovrebbero ricominciare ad essere ai livelli dei migliori periodi.
Volendo invece pensare a qualcosa di diverso (o collaterale) rispetto all'attinenza quotazioni/contenuti, si potrebbe ipotizzare che quella che questi social network stanno vivendo possa essere considerata una fase interlocutoria, quasi di transizione e che il calo del valore delle criptovalute sia solo una coincidenza (o una concausa) con il calo di livello di interazione. Infatti questo nuovo modo di fare blogging ha mostrato alcune criticità che di conseguenza hanno spinto qualche utente ad allontanarsi oppure a creare delle piattaforme alternative. Questo potrebbe aver destabilizzato l'intero sistema che quindi vive questa fase interlocutoria in attesa che qualche nuova idea venga messa in gioco oppure che una direzione precisa venga presa. Nel frattempo gli utenti restano in attesa evitando di sprecare tempo nel proporre nuovi contenuti, contribuendo così ad accentuare la fase di immobilismo che poi è quella che a livello generale si sta vivendo.
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La cosa che mi lascia ben sperare è che nonostante il livello molto basso delle quotazioni, chi ha creduto nei progetti collaterali a queste piattaforme che si appoggiano appunto a una blockchain, ha continuato a svilupparli facendo nascere tante Dapps che sfruttano la stessa base (appunto la blockchain di cui prima). Questo ha portato molti utenti a parlare e a scrivere articoli legati ad esse creando una nuova nicchia di contenuti e una rinvigorita interazione.
Parlando di Steemit e della blockchain di Steem posso citare il nuovo fenomeno @steemmonsters ma anche @steemhunt, @partiko, @actifit e @fundition per citarne alcune altre che mi vengono in mente all'istante che di sicuro hanno portato una ventata di entusiasmo nel social network punta di diamante di tutta la blockchain.
Per concludere di sicuro un livello di quotazioni così basso non è un grosso incentivo a portare avanti il proprio blog, ma considerando che molti scrivono per altri social network classici senza alcuna retribuzione e con la scure della censura, io direi che si potrebbe continuare a credere in questi social decentralizzati perchè le quotazioni prima o poi torneranno a salire e quello che si è costruito in questi mesi con sacrificio e dedizione tornerà sicuramente utile nel prossimo futuro.
Un saluto, Carlo