A meno di non essere molto facoltosi ed avere un bel po' di tempo libero (ovviamente io non appartengo a nessuna delle due categorie) capita poche volte di fare "il viaggio della vita". Quel viaggio in una località esotica che hai sempre sognato visitare facendo progetti su progetti, per lo più campati in aria. Fortunatamente, una tra le cose che abbiamo sempre avuto in comune io e mia moglie, era proprio la meta per questo stupendo viaggio... e ne abbiamo approfittato qualche tempo fa per la luna di miele.
Il nostro viaggio della vita è stato in Giappone!
Castello di Kanazawa - Giappone
Perché il Giappone?
Erano i tempi della scuola elementare. Mia madre svegliava me e mio fratello sempre alla stessa maniera: accendendo la TV su T.R.E. (quella che poi divenne Super3), un'emittente televisiva romana che, di prima mattina, trasmetteva cartoni animati giapponesi, accompagnati dalla mitica Sonia. Quindi a farci da sveglia c'erano Ken Shiro, Daitarn 3, Devilman, Vultus V, I Cavalieri dello Zodiaco... ma anche Mademoiselle Anne, Doraemon e Candy Candy. C'è da dire che, da buon maschietto, preferivo le botte alle smancerie, ma il tutto ha contribuito a creare in me un piccolo "Otaku" come lo chiamerebbero in Giappone: un appassionato di animazione nipponica.
One Piece Tower - Tokyo - Giappone
Crescendo ho cominciato ad acquistare manga, a frequentare le fiere del fumetto (dal vecchio Expocartoon al Romics) oltre a coltivare altri passatempi e hobby nerd di cui magari vi parlerò in futuro. Ho sempre avuto un'attrazione irrazionale nei confronti del Giappone, del loro cibo, del vestiario, della filosofia... di tutto.
Ma niente poteva prepararci alla realtà dei fatti.
Siamo stati in Giappone per 21 giorni, nei quali abbiamo girato l'isola di Honshu (la più grande del paese) in lungo ed in largo. Tokyo, Kyoto, Kanazawa, Takayama, Hakone, Miyajima, Hiroshima, Osaka: un tour molto turistico per cercare di vedere, capire e vivere il più possibile "Il paese del Sol Levante".
Il primo passo in suolo Giapponese è spiazzante: non capisci bene perché ma ti rendi conto di essere in un mondo completamente diverso da quello a cui sei abituato, anche in aeroporto. Chiediamo un informazione, ed il negoziante appena fuori dal terminal non conosce l'inglese. Nel senso noi che gli parliamo e lui ci risponde in giapponese scuotendo la testa. Pazzesco considerato l'afflusso di viaggiatori quotidiano nell'aeroporto di Narita.
Una (brutta) foto del famoso Shinkansen - il treno "proiettile" giapponese
Prendiamo il treno e da lì di cose da raccontare ce ne sono davvero tante, troppe per un solo post, forse troppe anche per una decina di interventi. Comunque proverò a rendervi partecipi di quello che abbiamo vissuto.
Lo so: cercando su internet ci sono decine e decine di siti, forum, agenzie di viaggio che vi descrivono per filo e per segno tutto quello che c'è da sapere sul Giappone, in maniera molto più professionale e dettagliata di come lo farei io. Alla fine sono gli stessi siti che abbiamo visitato noi, in quel periodo pre-viaggio nel quale hai la smania di partire il prima possibile e cerchi di cacciare via questa sensazione guardando le foto sulla rete (nota per chi ci volesse provare: non funziona e anzi, peggiora le cose).
Ma alcune sensazioni non si riesce a capirle senza esserci stato dentro, e la vera sfida sarà cercare di trasmettervele attraverso i miei post. Non è mia intenzione scrivere l'ennesima guida turistica o l'ennesimo diario di viaggio... ma descrivere le sensazioni che questo bizzarro paese e le sue strane consuetudini ci hanno suscitato, un paese dove il culto della tradizione e l'ossessione per la modernità si mescolano in maniera inaspettata e dove ogni cosa ti lascia a bocca aperta.
Ultimo giorno in Giappone - le vongole a colazione meritano un post a parte
PS. Le istruzioni per l'uso vere e proprie cominceranno dalla prossima settimana, sempre di mercoledì, sempre su questo blog -> @gianluccio :)
NOTA: tutte le foto presenti sul post sono di mia proprietà