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DIETLAND
Fat is not bad Accettarsi, sempre
In Italia la serie è stata messa online su Amazon Prime Video.
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Nonostante la presenza nel cast di una star come la Margulies la vera star della serie è Joy Nash che qui interpreta Alicia "Prugna" Kittle, burrosissima e insicurissima writer di moda che oramai da tempo non riesce più a scendere a patti con il proprio corpo, che rifiuta, rinnega e vede come causa di tutti i suoi problemi, da quelli personali a quelli professionali. Alicia, infatti, pur essendo una famosa redattrice in grado di rispondere al meglio ai propri lettori e vivere di luce propria con la sua rubrica, non può mostrarsi al pubblico, non può interagire pubblicamente e rivelarsi per quella che è, nascondendosi dietro il nome, il volto e la fama di Kitty Montgomery, spietata capo redattrice della rivista per cui "Prugna" scrive ma per cui non può metterci la faccia perchè troppo grassa.
Ed è da questo tema che si dipana tutto il racconto in un continuo susseguirsi di riferimenti e riflessioni al ruolo che la moda, la pubblicità, il marketing tutto e le grandi corporazioni hanno sulle nostre scelte.
Quante volte scegliamo davvero di essere felici imbracciando armi come la liposuzione, diete dimagranti, creme per il corpo e tutto ciò che ci rende più belle/belli? E' davvero quel che vogliamo? E' forse questo vortice che ci porta tristezza e depressione? Quanto dovremo spingerci oltre nell'inseguire l'apparenza perfetta?
La serie mette al centro di tutto queste domande e lo fa con uno stratagemma molto azzeccato ed originale.
"Prugna" proverà a far svoltare la propria vita con una decisione drastica: sottoporsi ad un intervento dimagrante. Proprio in quel momento, però, sarà attaccata da tutte le parti da gente che non conosce e che altro non cercherà di fare se non dissuaderla da quella decisione.
E' una specie di cospirazione al contrario quella a cui si assiste, con tante forze a spingere nel verso opposto a quello che le corporazioni, le industri di bellezza e la tv vogliono farci passare. Basta con gli adeguamenti, basta con la rincorsa alla bellezza, è arrivato il momento di accettarsi per quel che siamo, sembrano dire queste voci ad Alicia. Ben presto queste voci si materializzeranno in corpi e volti dietro a questo grande complotto atto a sovvertire lo status quo e liberare la nostra essenza a scapito della apparenza.
Dietland è dunque una serie nuova, nel senso non anagrafico ma concettuale, che prova a dare nuove letture a fenomeni molto preoccupanti e spinge noi stessi a cercare la chiave di volta delle nostre vite. Una serie coraggiosa che però spesso implode su stessa con una sceneggiatura non sempre in formissima ed una messa in scena a volte caotica senza dimenticare un ritorno purtroppo sottotono della sempre stupenda Juliana Marguilies. <br< Un buon prodotto, che non sarà ricordato dalle generazioni future probabilmente ma che può darvi qualche spunto di riflessione se siete alla ricerca di voi stessi o se semplicemente vi appassiona molto il tema del essere vs avere, sostanza vs apparenza.
Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.