La notizia dell'approdo della trasposizione seriale della tetralogia di L'amica geniale di Elena Ferrante aveva fatto subito il giro del mondo.
In molti avevano intuito che questa operazione congiunta di RAI ed HBO sarebbe potuta diventare un pezzo da novanta della serialità contemporanea.
Ci sarebbe stata da un lato la libertà creativa ed i mezzi della HBO, dall'altra la sapienza e la regionalità (in senso positivo) che la RAI e l'entourage tecnico e autoriale italico avrebbero potuto assicurare.
Il tutto partendo da una serie di romanzi che per molti rappresenta uno dei capisaldi della letteratura del nuovo millennio.
Forse era proprio in Italia che non si era riuscito a dare il giusto peso e rilevanza a questa notizia facendo passare questa operazione come un qualcosa di non eccezionale e di non diverso da altre produzioni.
A poche settimane di distanza dalla messa in onda e dalla conclusione dei primi otto episodi della serie i più entusiasti potranno gioire, i più scettici chiudersi in un armadio buio per il resto dei loro giorni da criticoni, i più indifferenti recuperare la serie e strabuzzare gli occhi.
L'amica geniale è un capolavoro.
Parola abusata, spesso utilizzata per attrarre lettori o spettatori ma che è l'unica in grado di racchiudere la portata che questa serie ha saputo offrire al pubblico mondiale.
La storia di Lenù e Lila è stata raccontata nella maniera più verosimile, dettagliata, emancipata, originale e fedele possibile.
Che abbiate letto i libri o no questa serie vi strapperà il cuore oltre che tanti sorrisi.
Un romanzo di formazione di quelli veri, mai urlati e mai veramente narrati con spiegoni e facili trovate.
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Un cast d'insieme favoloso composto da tanti attori poco noti venuti dal teatro o dalla strada ma che hanno saputo donare ognuno tridimensionalità e verità al proprio personaggio.
Le strade del rione sono diventate le nostre strade.
I sogni spezzati della giovane Lila sono diventati i nostri turbamenti.
La vita adulta nelle fattezze di un mostro dai modi gentili hanno infranto l'adolescenza della giovane Lenù facendo orrore ad ognuno di noi.
L'arretrattezza di tanti padri falegnami, aguzzini, bottegai o checchesiano sono stati lo specchio delle nostre difficoltà piccole o grandi nell'emanciparci.
La società gretta e pittoresca del rione il riflesso delle nostre limitazioni e delle nostre peculiarità.
Lo slancio verso il futuro delle giovani protagoniste ha gonfiato il nostro petto ad ogni primo piano sui loro volti.
Le marachelle della giovane Lila ci hanno entusiasmato.
La tenerezza e l'innocenza della giovane Lenù ci hanno fatto apprezzare l'eleganza della bellezza ingenua di una vera donna in un corpo di bambina.
Gli usi e i costumi di una vecchia Napoli ci hanno fatto ridere e sognare ma anche piangere e disgustare.
La polvere del rione ci è finita in bocca a lasciarci un amaro che mai più laveremo via.
La sabbia del mare blu di Ischia ci ha sedotti e abbandonati in quella violenza notturna fra mura amiche.
Le auto d'epoca sfoggiate come simbolo di potere ci hanno fatto desiderare l'umiltà.
I fuochi d'artificio sempre più alti e scoppiettanti in una notte di capodanno ci hanno fatto desiderare il silenzio.
Un matrimonio napoletano fra canzoni senza tempo, cibo consumato senza sosta, chiacchere sorrisi e saltelli ci hanno fatto capire cosa sia la plebe.
Gli insegnamenti di una maestra per vocazione e non per professione ci hanno fatto apprezzare le piccole e grandi figure della nostra vita.
Gli schiaffi di paura e ignoranza di madri e padri nati senza istruzione ci hanno fatto alzare a testa alta verso i nostri obiettivi.
I dialoghi sul nulla trasformati in poesia.
Poesie senza prezzo sminuiti in carta straccia.
Colori caldi vissuti con freddezza.
Sguardi freddi sciolti nel vento.
2 bambine divenute ragazze.
2 ragazze nate donne.
2 amiche geniali a sorreggersi l'un l'altra per farsi spazio in una vita grama, scritta e segnata dal luogo e dal tempo in cui hanno vissuto il primo gemito.
Ci lasciano con uno sguardo atroce, segnato dall'ennesima delusione, uno sguardo complice e amaro ma unisono e foriero di nuove avventure, nuove strade da percorrere insieme finchè il tempo e la morte non le separerà.