[FUORI CONCORSO] Una storia italiana - Il mondo ideale / [OUT OF COMPETITION] An Italian story - The Ideal World (multilanguage)

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Con questo post partecipo, fuori concorso e con intento unicamente promozionale, alla ottava edizione del contest "Una storia italiana", promosso all'interno della rivista DIGITALY.

Per partecipare occorre inventare una storia ispirata all'immagine di copertina, avendo cura di descrivere l'ambientazione della scena, una descrizione della protagonista, che cosa sta guardando la ragazza alla finestra e cosa accadrà subito dopo.

E' possibile unirsi al contest scrivendo in qualsiasi lingua e dando al racconto l'interpretazione preferita, che sia essa, comica, romantica, drammatica o altro, rispettando sempre i canoni base per la pubblicazione sulla piattaforma.

C'è tempo per partecipare fino a domenica, ore 18.00 italiane, il premio per il vincitore, scelto dal Team di @italygame, è di 10 Steem.

IL MONDO IDEALE

Buongiorno Marta, ben svegliata. Hai dormito cinque ore e trentasette minuti questa notte, con una qualità del sonno pari al 92,9%. I sogni indotti dalla stimolazione cerebrale serale si sono dimostrati appaganti e corrispondenti a quanto richiesto con una compatibilità stimata al 96,4% e la posizione tenuta durante il sonno ha soddisfatto gli standard prescritti dai medici della tua assicurazione.

Mentre ascoltava il riepilogo dalla voce sintetizzata di Eleonora, la sua assistente personale virtuale, Marta sfogliava con l'indice le notizie del giorno, con la solita espressione soddisfatta. Da quando aveva scelto di trasferirsi dal piccolo paesino dell'Umbria, in cui era nata e cresciuta, alla capitale tecnologica Milano, e di unirsi alla popolazione della città virtuale di Erdastria, ogni aspetto della sua vita le sembrava migliorato oltre ogni aspettativa.

Più di uno aveva cercato di farla desistere da quell'intento, ma al compimento del ventiquattresimo anno, quando aveva potuto mettere finalmente le mani sul fondo lasciatole in eredità dai nonni, non aveva esitato un attimo nell'investire quella cifra nella vita meravigliosa da sempre sognata. In fondo, si ripeteva sempre, che cosa sono sedicimila euro al mese in cambio della felicità eterna?

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Immagine di Freepik

A Milano, ogni cittadino poteva ottenere il permesso di residenza soltanto sottoscrivendo un abbonamento ad una città virtuale, che dietro al pagamento di una cifra mensile, costruiva attorno ai clienti, con l'uso delle moderne tecnologie 7G, una realtà idilliaca. A seconda del prestigio del servizio acquistato, era possibile vivere in mezzo ad elementi architettonici più o meno sublimi, capaci di mescolarsi con una natura incontaminata, animali meravigliosi, odori stimolanti e persino creature mitologiche, proiettate apposta per interagire con i cittadini.

Tutti gli abitanti di Milano erano interconnessi alla stessa intelligenza centrale, ma a seconda dell'abbonamento scelto potevano interagire soltanto con gli abitanti della propria città. Erdastria era la città più cara e sofisticata, abitata esclusivamente dai clienti più facoltosi ed esigenti. Qui le assistenti virtuali assegnate ad ogni cittadino interpretavano alla perfezione le onde cerebrali dei propri clienti, restituendo loro la realtà più adatta, giorno e notte.

Una mattina tuttavia, Marta notò qualcosa di piuttosto insolito. Era il suono di uno strumento a fiato, che proveniva dal giardino posto al piano terra del suo condominio. Nonostante abitasse al quattordicesimo piano, le note prodotte da quella specie di clarinetto giungevano in maniera sempre più forte alle sue orecchie, tanto da scatenare in lei, per la prima volta da parecchio tempo, un sentimento negativo.

Non era più abituata a sentirsi così, e il fastidio provato all'inizio per quel particolare fuori dagli schemi si trasformò presto in collera:

Eleonora, avvicina la visuale sul rumore che sta disturbando la quiete di Erdastria...

L'assistente ubbidì alla svelta, inquadrando un ragazzo, sulla trentina, nell'atto di riporre in un astuccio piuttosto sgangherato lo strumento suonato in precedenza. I poliziotti cerebrali di Erdastria dovevano essere intervenuti subito, pensò la ragazza, dopo essere stati avvisati da Eleonora del fastidio che quel suono aveva apportato alle orecchie della sua assistita.

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Ad Erdastria occasioni in cui un cittadino poteva disturbare la tranquillità degli altri erano molto rare, perché il sistema stesso agiva in anticipo, escludendo a priori dalla percezione sensoriale del soggetto eventuali negatività. Occasionalmente tuttavia, in una percentuale inferiore allo 0.02%, si potevano verificare piccoli ritardi, ai quali la polizia cerebrale era chiamata a porre rimedio nel più breve tempo possibile.

Sistemato l'incidente, Marta si dimenticò in fretta dell'accaduto e tornò a vivere un'altra giornata perfetta, ma il mattino dopo lo stesso suono le sembrò attraversare il cervello ancora più a lungo. Eleonora inquadrò nuovamente lo stesso ragazzo, di nuovo intento a riporre il più in fretta possibile il clarinetto nell'astuccio e quando anche l'indomani la scena si ripeté identica, la ragzza decise di scendere in giardino per parlare a quattr'occhi con il suo concittadino.

Era certa che nessun abitante di Erdastria volesse danneggiarne un altro in maniera deliberata. Parlare con lui avrebbe aiutato la polizia cerebrale a prevenire questo ripetuto disguido e i dati, inviati in tempo reale all'intelligenza centrale, avrebbero permesso di calibrare al meglio le rispettive percezioni sensoriali, in modo da escludersi a vicenda. Stava per esporre le sue ragioni, quando il ragazzo la accolse di nuovo in maniera inaspettata:

Ciao Marta, era ora che arrivassi. Sarò qui tutte le mattine alla stessa ora, e anche se questo può arrecarti qualche piccolo fastidio, voglio suonare per te.

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Immagine di prostooleh su Freepik

Rimase impietrita, senza riuscire a replicare. La storia andò avanti alcune settimane. Ogni tanto scendeva, per guardarlo da vicino e lui le ripeteva sempre la stessa frase. Il suono del clarinetto proprio non riusciva a sopportarlo, ma si stava abituando alla presenza del ragazzo, tanto da considerarlo quasi un amico. Ora, mentre lui raccoglieva le sue cose all'ordine della polizia cerebrale, lo salutava con la mano, spesso voltandosi a guardarlo e a regalargli un sorriso, prima di riprendere la strada di casa.

Se solo la smettesse con quel fastidioso clarinetto, sarebbe perfetto...

Quella sera ordinò ad Eleonora una stimolazione cerebrale in grado di farle sognare una serata in compagnia del suo misterioso amico, solo, senza il suo strumento musicale, e la mattina dopo si alzò raggiante come non mai.

Buongiorno Marta, ben svegliata. Hai dormito cinque ore e quarantuno minuti questa notte, con una qualità del sonno pari a circa il 97%. I sogni indotti dalla stimolazione cerebrale serale si sono dimostrati appaganti e corrispondenti a quanto richiesto con una compatibilità stimata al 99,4% e la posizione tenuta durante il sonno ha soddisfatto gli standard prescritti dai medici della tua assicurazione.

La ragazza ringraziò con un inchino, preparandosi a scendere per incontrare il misterioso suonatore, ma venne fermata da un altro messaggio di Eleonora:

Ho una bella notizia per te. Finalmente l'intelligenza centrale ha risolto il problema e il disturbatore che ti ha rovinato le giornate è stato permanentemente escluso dalla tua percezione sensoriale. D'ora in avanti, nessuno dei due potrà più interagire con l'altro.

Sentì una strana sensazione, come se un vento freddo la attraversasse di colpo dalla testa ai piedi. Poi salutò Eleonora e sorrise, felice di iniziare una nuova giornata nel suo mondo ideale.

Statemi bene, alla prossima!

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