"Contest - Una storia Italiana" - I saldi sono un mare tempestoso (un racconto by @kork75)

I saldi sono un mare tempestoso

I saldi nascondono insidie e delusioni, ma c’è chi sa destreggiarsi con sicurezza. Non è soltanto una questione di allenamento, ci vuole del fiuto, altrimenti il “pacco” è assicurato. Martina e Giulia(1) sono da sempre “abili cacciatrici di saldi”: donne che scovano al primo colpo un capo di moda autentico, magari di collezioni di un paio d’anni prima, in un mare di “schifezze”, come chiamano loro “i cestoni” di abiti alla rinfusa. Sono pochissime le esperte “palpatrici” di abiti, praticamente una razza in via d’estinzione. Le altre, per quanto facciano, secondo loro due sbagliano sempre: si lasciano attirare da improbabili vestiti stile sciantosa, comprano sciarpette di pizzo che mai useranno, investono in golfetti color depressione soltanto perché un’altra sprovveduta influencer di instagram li ha definiti “divini”. Per loro le svendite sono il sale della vita, l’attimo atteso da mesi in attesa dell’apertura della “caccia” su cui trasferire le loro energie. Ma il saldo è lì, pronto a catturare le sue prede con la falsa chimera di un guardaroba da sogno a prezzi stracciati. Sia per i saldi invernali che per quelli estivi, è impossibile resistere a quello che ormai è diventato uno sport per le due amiche: spendere in nome del risparmio. Per loro ormai è una pericolosa epidemia che colpisce alla cieca.

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Immagine di svetlanasokolova-it.freepik

A Milano (2), città delle due amiche (3), per esempio, sostengono da esperte che quando gli “affari” cominciano bisogna sbrigarsi. In realtà il trucco, rodato da anni da loro due, per comprare bene è semplicissimo; non occorre imparare a memoria quelle regole di buon senso che ogni consumatrice dovrebbe tener presente (occhio alle taglie, ai tessuti, alle rifiniture, eccetera), basta individuare nella propria cerchia di amiche quella che ha naso per gli affari e portarsela a “caccia” con loro. Questo perché avere amiche, parenti e conoscenti fidate consente a loro di perlustrare tutto il territorio del centro: il famoso quadrilatero della moda. Riconoscerla, la loro complice, è un gioco da ragazzi: veste con gusto, ma non eccede. Mischia alla perfezione il golf di cachemire con i pantaloni del mercato. Dopo anni di sapiente studio a Martina e Giulia basta uno sguardo per sapere che quella giacca che indossa una giovane ragazzina davanti a loro in metro è un Armani di tre anni fa, probabilmente della madre o della zia, sicuramente non adatta alla sua giovane età. Per loro lo stile è un chiodo fisso e hanno una memoria formidabile per certi dettagli.

Il loro piano d’attacco ai saldi è studiato a tavolino e a volte richiede anche dosi di grande pazienza e attesa di ore ad aspettare l’apertura del negozio prescelto. Giulia, in coda chilometrica fuori da un negozio per accaparrarsi vintage a prezzo fisso, sfogliando una rivista richiama l’attenzione della amica, su una foto di una modella biondissima che assomiglia a Marilyn Monroe(4): non rammenta l’anno in cui è morta, ma ricorda benissimo che è stata sepolta con un vestito di Gucci. È convinta che l’abito faccia sempre il monaco: guai a sbagliare. Martina, indica una giovane coppia (5) e fa un commento poco educato su di loro nell’orecchio di Giulia; è ossessionata dalla prima impressione e quando incontra un uomo lo analizza da capo a piedi. Non uscirebbe mai con un corteggiatore vestito in maniera troppo sciatta. Distrugge con due battute anche l’amico che indossa cappotti con le spalle imbottite o peggio ancora sfoggia calze bianche. A chi le chiede qual è il massimo dell’eleganza maschile racconta di quel signore che ha notato tre anni fa alla stazione: “aveva un magnifico abito di taglio inglese, una consunta valigia di coccodrillo in una mano e una Mandarina Duck rossa nell’altra”. Quel contrasto l’ha fatta impazzire, tanto da costringere il padre a comprarsi una costosa ventiquattro ore di coccodrillo, che mai ha usato. Se poi si fosse anche profumato con Chanel, l’avrebbe sposato quello sconosciuto.

Le due “cacciatrici di saldi” hanno un senso estetico talmente sviluppato da influenzare anche le loro scelte alimentari o il loro divertimento. Al supermercato Giulia guarda più al packaging che al contenuto. Se Martina deve fare un viaggio, adora viaggiare, non ha dubbi: va a Parigi in un raffinato hotel sulla Rive Gauche. La ragione è semplice, non perchè le piace il design degli interni e la colazione a buffet, ma perchè ha scoperto che lì gli alberghi offrono sempre occasioni che sono fatte su misura per lei: turismo di classe e shopping raffinato. Con il pernottamento in camera doppia, sono compresi una serie di tagliandi sconto, dal 10 al 15 per cento, validi nei negozi più chic della città. Tutto ciò è il massimo per lei. Vista così sembra una donna superficiale ma non lo è, ha una cotta per Giorgio l’edicolante del quartiere che le tiene sempre da parte una copia di Vogue (USA). Quando Giorgio le ha dichiarato che giudica gli uomini dalla punta delle scarpe che indossano, le si è aperto il cuore dalla gioia. Finalmente qualcuno che la capisce.

Con questo racconto partecipo al "CONTEST - UNA STORIA ITALIANA"@italygame/digitaly-1-official-magazine-of-the-italy-community-rivista-ufficiale-della-community-italy
rispondendo alle domande del contest
:

  • Come si chiamano le protagoniste?
  • Dove si trovano e perché?
  • Che rapporto esiste tra di loro?
  • Di cosa stanno parlando?
  • Cosa accadrà subito dopo?

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Greetings by @kork75👋

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