Per la gita di oggi non abbiamo bisogno di una guida, o quantomeno abbiamo deciso di fare col fai-da-te. Per questo motivo, non abbiamo un orario preciso, visto che la sera faccio sempre tardi perché dedico un'oretta (normalmente anche di più) a scrivere il mio riassunto della giornata, posso dormire un po' di più senza perdere alcun autobus-taxi-treno-traghetto.
In viaggio verso Cozumel
Si tratta di un'isola ben visibile già dalla costa di Playa del Carmen, meno di un'ora di traghetto la durata del viaggio. A differenza di ieri sera, quando facemmo la strada verso e dalla città all'hotel a piedi per puro spirito di passeggio, questa volta andiamo sul sicuro e sul facile e prendiamo un taxi che in 10 minuti ci porta in città ad un costo decisamente contenuto (90 pesos messicani, circa 4€ al cambio attuale).
Ci mettiamo poco a prendere i biglietti per il traghetto che sarebbe partito in 10 minuti, quindi con timing perfetto sui nostri piani ci troviamo in viaggio verso l'isola. Sul traghetto, un gruppo di simpatici musicanti ci intrattiene per buona parte del percorso con dell'allegra musica ispanica.
Bienvenidos a Isla Cozumel
Il problema delle alghe continua a tormentare la costa
I tre musici con il loro superbo equilibrio a bordo del traghetto un po' ballerino
Terra in vista
Il tour dell'isola
Una volta arrivati, cerchiamo di capire come muoverci e cosa vedere, dato che abbiamo solo mezza giornata (siamo arrivati a mezzogiorno in punto). Intanto facciamo un paio di foto alla piazza antistante il porto che, oltre alla scritta con il nome dell'isola, contiene l'ennesimo riferimento al classico sport/rituale Maya che a questo punto mi manca solo farci una partita, tante le regole e le varianti che ho ascoltato in questa settimana.
Qui magari i bambini possono esercitarsi con l'antico gioco maya senza la paura di essere sacrificati a qualche divinità
Come spesso succede in questi luoghi, veniamo quasi assaliti da gente che ci vuole vendere cose in tutti i modi, ma alla fine diamo retta solamente ad una compagnia di noleggio mezzi di trasporto. Decidiamo di affittare uno scooter, un semplice 50 cc, con il quale percorrere i poco più di 60 km di strada unica che fa il giro della costiera meridionale per poi arrivare a metà isola, tagliare per il centro e ricongiungersi alla città.
Mappa di Cuzumel consegnataci dal concessionario dove abbiamo preso lo scooter. Cerchiate sono le spiagge da dover visitare, secondo lui...
Io che prendo pieno possesso del mezzo, uno scooter bianco marcato col numero 10, quello che solo i veri bomber possono permettersi
Seguendo il percorso indicatoci, facciamo rotta verso sud. Saltiamo la prima parte di spiagge di proprietà degli hotel e ci dirigiamo a Palancar, la prima meta cerchiata.
Serie di immagini raccolte lungo il primo tratto di strada
Arrivati al cartello che indica Palancar, percorriamo un lungo viale sterrato prima di giungere a questo piccolo ristorante sulla spiaggia bagnato dal mare. Carino, ma non trascendentale. Avendo ingenuamente spesso quasi tutti i contanti per noleggiare lo scooter, il fatto che non vengano accettate carte di credito non solo ci fa andare via subito, ma ci fa sorgere un serio dubbio per tutta la durata della gita: sarà così dappertutto? La risposta sarà purtroppo affermativa...
La strada sterrata per raggiungere la spiaggia
Appena parcheggiato
L'entrata del ristorante e della spiaggia
La risicatissima spiaggia annessa al ristorante
Come detto, in pochi minuti dobbiamo ripartire a causa della mancanza di cash che ci accompagnerà per tutta la giornata. Proseguiamo facendo un salto a Punta Sur, che pur se non cerchiata sembra promettere bene; ci sbagliavamo, anche qui poco spazio, molti scogli e pietre ed un po' di alghe che in questo periodo ci perseguitano.
Punta Sur, anche qui piccolo ristorante, piccola spiaggia, tante alghe
Inquadratura del mare
Proseguiamo ancora verso il posto che più ci è stato raccomandato, la punta meridionale dell'isola, Punta Celerain. Da quello che vediamo lungo il percorso, ci sembra di capire che le spiagge siano organizzate tutte in modo simile. Qui ci intratteniamo un po' di più perché la gente è davvero tanta in confronto agli altri luoghi e fatichiamo a capire il perché: il luogo potrebbe avere il suo fascino, ma non con quel meteo che a tratti lancia giù qualche goccia di pioggia, vento, più scogli del normale ed una marea infinita di alghe, se proporzionata alle dimensioni ristrette della spiaggia.
Barche in secca sul tratto più meridionale della spiaggia dell'isola
La spiaggia, leggermente più popolata delle altre. Prosegue ancora un po' a sinistra in una zona davvero piena di scogli e sporgenze rocciose
Ancora la spiaggia di Punta Celarain
Sinceramente, iniziamo a provare un po' di delusione; credevamo che ci saremmo trovati di fronte a spiagge bianche e vaste, con sabbia fine ed acqua limpida, ideale per fare snorkeling. Purtroppo niente di tutto questo: ci siamo trovati di fronte a lingue di sabbia sporche, desolate o ad eccessi rocciosi. Iniziamo quindi a risalire verso nord dall'altro lato, sperando che magari gli altri quattro posti cerchiati dal nostro amico sulla mappa ci diano qualche soddisfazione. Durante il tragitto vediamo ancora edifici un po' diroccati, spiagge che non ci convincono e tiriamo dritto senza neanche soffermarci tanto, finché dopo mi accosto accanto ad uno di questi edifici per guardare la mappa. Con mia enorme sorpresa, mi rendo conto che siamo a Mezcalitos, ultimo tratto di spiaggia prima di essere costretti dalla strada a tornare verso la città. Questo vuol dire che non ci siamo nemmeno accorti di aver saltato tutti i posti indicati dalla guida: El Mirador, Playa Bonita e Chen Rio.
Qui e in alto, due delle strutture presso le quali abbiamo tirato dritto senza neanche farci venire il dubbio, talmente le spiagge erano vuote e sembravano location abbandonate ed incurate
Ci avanza un po' di tempo, ma decidiamo di tornare in città e ripartire, questa volta facendo attenzione se la prima parte del tragitto, quella piena di hotel, fosse in qualche modo frequentabile anche da non residenti dell'albergo. Alla fine troviamo un posticino tranquillo, carino, e ci fermiamo a bere e mangiare qualcosa, perché qui finalmente accettano la carta di credito.
Un'aranciata (anzi due) in riva al mare dopo tanto girovagare
Si è fatta ora, andiamo a riconsegnare lo scooter, ovviamente senza il minimo danno, e prendiamo il traghetto e poi il taxi verso l'hotel. Mangiamo qualcosa e poi ci fermiamo un po' nella lobby, approfittando del Wi-Fi, che non abbiamo avuto tutto il giorno, per farci i fatti nostri, come potrete vedere nella foto.
Io che mi faccio i fatti miei e Tati non vede l'ora di evidenziarlo con una foto
In conclusione, la giornata di oggi è stata in realtà un po' deludente, non siamo riusciti a soffermarci su una spiaggia come si deve e neanche a bagnarci i piedi, anche se per lo sporco naturale dell'acqua non ci si poteva fare niente. Da programma, dovremmo avere due giorni tranquilli in hotel e tre in giro, prima del riposo di sabato e della partenza di domenica prossima. Ancora una volta, che il meteo ci aiuti!
Tutte le immagini, salvo dove diversamente indicato, sono da intendersi di proprietà dell'autore
Puntate precedenti
► Day 1 - Arrivo a Playa del Carmen
► Day 2 - Un giorno di relax in spiaggia
► Day 3 - Visita ai siti archeologici di Tulum e Coba
► Day 4 - Un giorno di pioggia
► Day 5 - Chichen Itza
► Day 6 - Tour attraverso la movida di Playa del Carmen