Missione autogrill. Le non-vacanze non-intelligenti proseguono.


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Nello stesso istante in tre diversi angoli del mondo:

  1. Foresta pluviale dell’India: uno dei 4500 esemplari ancora in vita di tigre del bengala era intento a sbranare il bufalo appena cacciato;
  2. Oceano Pacifico: al largo delle coste californiane, uno squalo bianco serrava la mascella sul dorso dell’otaria appena raggiunta e la scuoteva con violenza cercando di accelerarne la dipartita;
  3. Autogrill alle porte di Modena: con i gomiti appoggiati all’alto tavolino e gli occhi iniettati di sangue, le mandibole di Giovanna combattevano furiosamente con la resilienza di una pseudofocaccia ligure e con la sua farcitura di prosciutto e formaggio, ancora semicongelata.

Ognuno di questi pasti nudi era destinato alla peggior sorte e sarebbe finito nelle fauci assetate di sangue dei rispettivi predatori.

Mangia tranquilla e adagio, tanto finché il traffico non cala un po’ ci conviene rimanere qui. Quindi, per sempre, suppongo.” Carlo interruppe per un attimo lo sbranamento in atto nella terza delle situazioni descritte.
No, va be’ ma tu li hai visti?” Giovanna fece cenno con la testa, agitando il mento unto in direzione del cellulare posato appena davanti a lei.
Cosa, chi?
Come chi? I tre dell’ave maria. Apri Instagram

Un bel selfie di famiglia, pubblicato non più di cinque minuti prima. Due facce sorridenti ed una decisamente imbarazzata (ovviamente, quella del figlio quattordicenne) facevano capolino da tre montagne di creme guarnite con tutto l’immaginabile, talmente alte che sulla parte superiore pareva persino di scorgere un anello di nuvole.

27 euro come minimo, magari anche 30. In quel posto i prezzi sono quelli, ho controllato.
E vabbè, è estate per tutt…
No, aspetta, ma tu da che parte stai? Dodici ore che siamo in viaggio e già non ti ricordi più perché siamo partiti?
Sì ma…
Ma un bel niente. Sai anche tu che se quello lì non ci paga, sfuma anche la nostra percentuale. Fai la somma di quattro o cinque "clienti" che non recuperiamo e il mese prossimo cosa mangiamo, io e te?
Potremmo chiedere un prestito” scherzò senza alcuna delicatezza Carlo, che si divertiva sempre parecchio nel punzecchiare Giovanna mentre era portatrice di quell’umore assassino. Tanto più che erano in un luogo pubblico e pieno di testimoni e non rischiava che lei lo strozzasse per davvero…
I testimoni, in realtà, erano più interessati a fare giri a vuoto, simili a formiche inoperose, oppure a leggere riviste a sbafo o, ancora, a fare incetta di patatine al gusto gorgonzola-pepe-rosa e cioccolati aromatizzati al chewing gum. Il grosso degli avventori cercava il momento giusto per passare davanti agli altri nella coda per il WC, anch’essa chilometrica, come tutte le file di quella giornata: prendeva avvio dal banco frigo dedicato ai salami di Felino, ai barattoli di lardo e alle pile di tigelle, per poi dipanarsi attraverso tre corridoi di scaffali, scendere le scale e biforcarsi infine davanti alle due porte, sotto l’occhio vigile dell’inserviente, il quale teneva saldamente in ostaggio mucchietti di fogli di carta igienica già strappata (pulita, che credevate?) che dispensava unicamente ai generosi che gli allungavano qualche monetina.

Quando tutto ormai pareva perduto, avvenne il miracolo. Così come si erano formate, tutte le code del mondo parvero svanire magicamente, senza un perché, così come si erano formate.
Autogrill stranamente silenzioso. Parcheggio con alcuni posti liberi. Traffico regolare.

Presto, partiamo!” Giovanna scosse le spalle di Carlo che si era appisolato, in posizione perfettamente eretta, tra le cover dei cellulari e i cd di Al Bano e Romina.
Maps alla mano, stavolta l’orario di arrivo segnava le 17:47. Ancora un paio d'ore e sarebbero arrivati in perfetto orario, in tempo per interrompere l’operazione di pagamento della quota della partita di calcetto saponato, magari anche prima, chissà.

Il cattivo pagatore aveva le ore contate, ma ancora non lo sapeva, e insieme alla moglie se la scialava in spiaggia, stravaccato sul suo bel lettino in quarantacinquesima fila: una delle posizioni migliori possibili, nella prima metà di agosto in quel di Riccione.


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Questo racconto è il seguito di Non-vacanze non-intelligenti, anche se stavolta non partecipa a nessun contest.

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