BIRRAMIA - BIRRIFICHIAMO!!! (pt.3)

Un nuovo episodio del mio viaggio nel mondo dell' HOMEBREWING qui su Steemit.
Per chi non avesse avuto modo di vedere i primi episodi:

  • Presentazione
  • Gli strumenti
    Questi post, prettamente teorici, spiegano il progetto nato grazie alla collaborazione e la sponsorizzazione di un'azienda toscana che si chiama Birramia che mi ha fornito le materie prime per portare avanti questo percorso in cui spiego come fare la birra a casa.

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Logo di Birramia.it

BIRRIFICHIAMO!!!


Oggi passiamo all'azione ed iniziamo a birrificare.
Premetto che produrre birra fatta in casa è un processo piuttosto veloce (complessivamente richiede circa 45 giorni dal giorno della birrificazione a poter bere la prima birra), ma che allo stesso tempo richiede molta attenzione.
Tra i principi fondamentali c'è sicuramente la necessità di lavorare in modo pulito: l'igiene è tra gli aspetti più importanti. Avendo a che fare con batteri (il lievito) che prolificano, l'errore di far entrare nl fermentatore elementi estranei può comportare nascita di muffe e compromettere l'intera birrificazione.
In questo caso il kit ci permette di ricavare 23 litri di birra finali (il che vi fa ben capire cosa significherebbe buttare via tutto per una mancanza di attenzione sull'igiene).

Una volta chiariti tali concetti possiamo partire all'azione.
Come prima cosa dobbiamo mettere una pentola sul fuoco con dell'acqua e portarla ad ebolizzione.
Nel mentre in una tazzina con dell'acqua e poco zucchero sciolto aggiungiamo il lievito secco, che grazie alla parte zuccherina ed ad una temperatura ideale si attiverà.

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Foto dell'Autore / Tutti i Diritti Riservati

Quando l'acqua ha raggiunto l'ebollizione o comunque una temperatura piuttosto alta, apriamo la latta contenente il mosto concentrato e lo versiamo all'interno della pentola. Dopo di che mischiamo un po' il liquido ottenuto, così da evitare che si depositi sul fondo e si bruci.
In questo caso Birramia mi aveva fornito un Urban Bamberg Lager, un tipo di birra tedesca, dalla schiuma corposa e dal colore dorato.
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Foto dell'Autore / Tutti i Diritti Riservati

In seguito procediamo con l'aggiunta nel contenitore dell'estratto di malto: questa sarà la parte zuccherina, di cui si nutriranno i lieviti e grazie alla quale si attiverà il processo di fermentazione con la conseguente formazione di anidride carbonica ed alcool.
Ai neofiti spesso si consiglia di aggiungere zucchero bianco, che però non conferisce alcun aroma o sapore particolare alla birra. L'estratto fornito da Birramia era un BeerMalt Dry, cioè un prodotto che oltre a migliorare il gusto permette anche una miglior persistenza della schiuma.

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Foto dell'Autore / Tutti i Diritti Riservati

Ormai ci possiamo considerare ad un buon punto: ciò che resta da fare adesso è attendere che l'estratto di malto si sciolga senza lasciare grumi nel liquido.
La fermentazione definitiva avverrà in un contenitore apposito in pvc: dobbiamo quindi cercare di abbassare drasticamente la temperatura del mosto ottenuto. Inoltre la diminuzione dei gradi del liquido sarà necessaria, in quanto i lieviti una volta inoculati non devono subire sbalzi termici e soprattutto non essere "cotti" a temperature troppo elevate. Perché i lieviti rescano a lavorare bene sarà importante che il mosto resti sempre in un range di 18-25°C (per questo tipo di birre).
Per raffreddarlo quindi spostiamo il tegame nel lavandino, dove aggiungeremo ghiaccioli ed acqua fredda.

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Foto dell'Autore / Tutti i Diritti Riservati

Raggiunta una temperatura ideale (35°C) travasiamo tutto nel fermetatore, nel quale avremo avuto premura di aggiungere un po' di acqua per aiutare la diminuzione della temperatura.
In seguito ancora acqua, fino a raggiungere il livello di 23 litri, indicato sul fianco del fermantatore.

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Foto dell'Autore / tutti i diritti Riservati

Arriva così il momento decisivo di aggiungere il lievito al composto; a questo punto, se tutto è andato liscio ed il lievito si è attivato dovrebbe apparire circa così.
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Foto dell'Autore / tutti i diritti Riservati

Lo aggiungiamo al mosto e mescoliamo il tutto, così che i lieviti si spargano ovunque e non restino solo in alcuni punti.

A questo punto il processo è finito. Richiudiamo il fermantatore ermeticamente.

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Foto dell'Autore / tutti i diritti Riservati

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Foto dell'Autore / tutti i diritti Riservati
In questa foto il gorgogliatore: questo strumento sarà la nostra cartina tornasole dell'attivazione dei lieviti: poiché il fermentatore è chiuso ermeticamente ed al suo interno si genera anidride carbonica, questo è l'unico sfiato. E' costruito in modo tale da contenere acqua, ma impedire ad agenti esterni l'ingresso nel contenitore. Nei futuri aggiornamenti si comprenderà più facilmente il suo funzionamento.

L'ultimo step è la misurazione della densità del mosto: in questo caso il valore della OG (Original Gravity) era 1049. Questo rileva quanto il mosto fosse denso.
Grazie ad alcuni calcoli alla fine della birrificazione, al momento dell'imbottigliamento, potremo conoscere la gradazione della birra.

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Foto dell'Autore / tutti i diritti Riservati

Giunti a questo punto non ci rimane che mettere il fermentatore con il mosto in un punto idoneo ed attendere che la fermentazione parta. Ci vorranno tra i 10 giorni e le 2 settimane prima che il processo sia terminato.
L'appuntamento quindi con l'HomeBrewing è rimandato di qualche giorno, quando vi aggiornerò con gli sviluppi.
Ciao da @moncia90

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