In Italia la tradizione birraia non è molto sviluppata: pur vantando tantissimi amanti, troppo spesso utilizziamo il termine "birra" in modo generico, senza pensare troppo al prodotto al quale ci stiamo riferendo ed in particolar modo a che tipologia di birra ci si trovi di fronte. Facendo un paragone con il settore enologico, sarebbe come se parlassimo di "vino", anziché di rosso, rosè, bianco o più nel dettagio di Brunello di Montalcino, Barolo o Merlot.
In passato ho già fatto una sorta di classificazione delle birre in base allo stile: ho parlato di ale e di lager e lambic cercando di fare una prima catalogazione in base al tipo di fermentazione che porta il mosto a diventare birra. Il ruolo chiave in questo caso è svolto dai lieviti e dalla temperatura ottimale alla quale essi si attivano nel processo di fermentazione.
Oggi vorrei scendere maggiormente nel dettaglio e con questo post iniziare una serie di articoli in cui racconterò la storia, lo stile, il gusto e le qualità organolettiche di alcune birre: le più famose, le più conosciute e forse anche le più amate dagli esperti, visto che in alcune di queste si possono riconoscere vere e proprie qualità "uniche".
Nell'episodio di oggi vorrei raccontare la Weizenbier.
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La birra Weiss, Weisen o Weizen è il prodotto che viene ottenuto dal frumento: al contrario delle birre tradizionali che vengono ottenute dall'orzo, in questo caso il processo parte dal grano. Le varie fasi che poi portano alla creazione del mosto ed in seguito della birra sono esattamente le stesse, ma ciò che cambia è il tipo di materia prima con la quale partire.
Generalmente sono birre ad alta fermentazione (ale), tanto che in Germania per poter essere definite con questo termine, per legge le birre Weiss devono proprio essere fermentate intorno ai 18-22°C.
Generalmente e soprattutto nella regione della Baviera il nome viene anche associato a "birre bianche" per due motivi: il primo è il fatto che in certi casi queste birre non vengono filtrate e quindi presentano i lieviti in sospensione che non permettono alla birra di avere una completa limpidezza, essendo invece opaca. A differenza di quanto accade per le altre birre "generiche" le Weiss in Germania rispettano vari regolamenti, tra i quali l'editto di Purezza in vigore dal 1512 che sottolinea il fatto che le Weizenbier per essere definite come tali non possono presentare ingredienti extra al quartetto rappresentato da acqua, lievito, frumento e luppolo. Al contrario le "Weiss belga" spesso al loro interno hanno anche spezie aromatiche che modificano il profumo ed il sapore della birra.
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Al gusto la birra Weiss tende ad essere molto leggera e spesso avere dei sentori fruttati. Alcune volte nelle birre che sono solito comprare di questo tipo il gusto richiama la banana. Un abbinamento molto insolito, che però nelle serate estive mi piace associare al gelato, magari al gusto crema o yogurt.
Ogni tipologia di birra avrebbe anche il suo bicchiere specifico e non fa eccezione la Weiss, che solitamente viene degustata in bicchieri alti e stretti verso la base. I motivi della scelta di questo bicchiere sono due: il primo è il fatto che molto spesso essendo queste birre rifermentate in bottiglia è preferibile versarle in un'unica volta, così da non far sollevare la fondata dei lieviti, che potrebbe alterare il gusto della bevanda; in secondo luogo questa forma affusolata permette di avere una minima superficie esposta all'aria, per proteggere la bevanda contenuta nel bicchiere dall'ossidazione, dalla quale la birra solitamente per i primi minuti dopo la spillatura è protetta dalla schiuma, molto consistente e fitta in questo tipo di birra.