Non ho paura della morte. Ho paura del tempo.
(dal film "Interstellar" di Christopher Nolan)
La vita non ha una data di scadenza predefinita,
ma come scritto sullo yogurt:
un ”da consumarsi preferibilmente entro..." presto
può essere un buon promemoria,
piuttosto dell'inquietante latino memento mori,
ricordati che devi morire,
meglio un più propositivo:
ricordati di vivere,
non la mera esistenza,
l'occupare fisicamente lo spazio,
il consumare le risorse del pianeta,
ma un vivere cosciente ed attivo,
una gestione oculata di quella limitata risorsa detta tempo.
Nessuno ci domanda se vogliamo venire al mondo,
nessuno ci avvertirà quando ne dovremmo dipartire,
veniamo alla luce strepitando,
perchè siamo senza libretto d'istruzioni
e non abbiamo la benchè minima idea di cosa sia la vita,
hanno appena reciso il cordone ombelicale,
e già iniziamo ad appassire come fiori,
la morte è dentro noi,
ogni giorno milioni di cellule nel nostro corpo muoiono,
in prospettiva anche noi siamo una cellula,
una piccola parte di un organismo più grande e complesso di noi.
Da bambini ci intimano di andare a dormire,
è tardi, non c'è più tempo,
mugugnamo, protestiamo, vogliamo ancora giocare,
vivere la nostra vita di bambini.
Poi, per la prima volta,
incappiamo nella nostra immagine riflessa,
gli occhi vedono qualcuno fatto a nostra somiglianza,
nella mente nasce il concetto,
quindi la consapevolezza della propria esistenza,
io sono al mondo,
non essere non è più concepibile,
l'ego sbraita io Io IO,
devi lasciare una qualche traccia immortale del tuo passaggio,
e alle volte nel vano tentativo si spreca il proprio tempo,
e contro il tempo non c'è partita,
lui dopo la nostra dipartita sarà sempre lì,
cinico e paziente,
a ricoprire le nostre effimere orme.
Domani potrei non essere più,
ieri poteva essere la fine,
un giorno lo sarà di certo.
E se fosse proprio domani?
Ho vissuto,
l'ho fatto intensamente,
mi sono sentito vivo,
ho provato emozioni
e brividi di stupore
mi hanno scosso l'animo
per la gioia di una nuova scoperta,
addormentandomi con la stanchezza
di chi ha dato fondo a tutte le mie energie,
con la mente arsa dalla sete di conoscenza
e pervasa dalla curiosità,
pronta a porre nuove domande,
a dar vita a nuovi pensieri.
Non è la vita che avrà fine,
è il tempo che passa,
il mio tempo che si accorcia,
un giorno non ci saranno più giorni per me,
quindi passerò il testimone,
ad un'altro piccolo umano strepitante
con il cordone ombelicale reciso.
Non è una corsa solitaria,
è una staffetta senza traguardo tra essere viventi,
se ho percorso la mia frazione dando il meglio,
facendolo nella direzione che ho scelto,
con l'intensità necessaria a far palpitare il mio cuore,
perchè mai dovrei avere paura?
Si muore una volta sola,
chi ha paura muore tutti i giorni.
(parafrasando Paolo Borsellino)
In partecipazione a:
Expiring Date (Contest) di @serialfiller