Perché il Cammino di Santiago? Il Cammino dei Cammini

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PERCHE’ IL CAMMINO?

Come spesso accade, non c’è un vero motivo. Bisognerebbe chiedersi quale sia il motivo che ogni volta ti spinge a partire, a chiudere quattro cose in uno zaino o in un trolley e partire per scoprire posti nuovi, persone diverse, culture sconosciute.
Una smania di conoscere, una voglia inconscia di muoversi, di spostarsi, di soffermarsi ad ammirare posti mai visti prima.

Dopotutto, dice il saggio, “Chi si ferma è perduto”. E forse è questa la filosofia di base, la molla che mi ha spinto a partire. Un articolo letto su internet per caso, delle foto viste su un blog, una chiacchiera con un’amica, il desiderio di staccare completamente la spina e di fare qualcosa di nuovo, di mai fatto prima: zaino in spalla e passo dopo passo devi contare solo sulle tue gambe, sul tuo respiro, sulla tua forza di volontà.

Forse una settimana è troppo poco per entrare davvero, fino in fondo, nello spirito del cammino, ma è abbastanza per capire che tutto ciò che siamo dipende da noi e che siamo piccoli in questo mondo, come un gabbiano che sorvola ad ali spiegate l’oceano.

Molte persone lo fanno per fede, per ricerca di una spiritualità perduta, per contrastare un evento triste della propria vita o per creare un momento indelebile, incancellabile legato a un qualcosa di speciale che accade.

Molti altri lo fanno per conoscere, per scoprire, per meditare suonando un’ocarina sul bordo di un ruscello, ascoltando il vento che soffia tra le foglie degli alberi.

Chissà, sono tutti motivi validi, ognuno è quello giusto per fare questa esperienza indimenticabile, qualsiasi sia la ragione per cui si inizia a camminare, passo dopo passo, per centinaia di chilometri.

IL CAMMINO – UN PO’ DI STORIA

Il cammino di Santiago è il cammino dei cammini. Comprende tutti quei sentieri che nel Medioevo pellegrini da tutta Europa hanno percorso per recarsi in un luogo di culto designato come il posto dove giacciono le spoglie di un apostolo, San Giacomo. Il cammino è stato ed è un fenomeno non solo religioso, ma soprattutto sociale, culturale e di conoscenza, di se stessi e degli altri, oltre che artistico. Infatti la nascita e lo sviluppo del cammino è stato accompagnato dal sorgere di monasteri, chiese, cappelle, albergues e ospedali nei paesi attraversati dai pellegrini. Artisti locali e stranieri contribuirono all’arricchimento culturale e artistico dei paesi e delle città, dimostrando l’importanza culturale di questo fenomeno.

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Dopo qualche secolo di abbandono del rito del pellegrinaggio da parte dei fedeli cattolici europei a causa della pericolosità del viaggio dovuto a briganti, guerre e malattie, nella seconda metà del XX secolo, a partire dagli anni Settanta, il cammino rinasce a nuova vita.

Il Cammino francese – dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993 – è l’itinerario con la maggiore tradizione storica, il più noto a livello internazionale e il più transitato. La denominazione si deve al fatto che vi si congiungono i quattro tratti principali provenienti dalla Francia: la Podense da Le Puy, la Lemovicense da Limoges, la Touronense da Tours e la Tolosana da Toulouse. I primi tre si addentrano nella Penisola iberica da Orreaga/Roncisvalle, mentre la quarta arriva da Somport (Aragona).

Il Cammino francese percorre circa 720/790 chilometri (a seconda delle varianti) nella Penisola che presuppongono da 25 a 31 tappe a piedi. Attraversa le province dell’Aragona, Navarra, La Rioja, Burgos, Palencia, León, Lugo e La Coruña.

IL NOSTRO CAMMINO

Il 16 luglio 2016 siamo atterrati in tre a Santiago di Compostela per intraprendere una piccola parte di cammino: il cammino a Finisterre e Muxia che in realtà sarebbe l’ultima parte, diciamo così facoltativa, del cammino che ufficialmente si conclude nella cattedrale di Santiago di Compostela, partendo da diversi punti della Spagna e dell’Europa. I cammini si diramano da diverse direzioni, seguendo percorsi differenti, ma ritrovandosi tutti a Santiago.

L’origine del pellegrinaggio verso Finisterre e Muxia non è certa: risale probabilmente al periodo precristiano quando Finisterre era considerata la fine del mondo. Durante il Medioevo vennero instaurati i primi ospitali per accogliere i pellegrini lungo questo cammino. Alcuni pellegrini continuano il loro percorso fino a Muxia, che si trova ad un giorno di cammino da Finisterre.

Noi abbiamo optato per il percorso che attraversa Negreira, Olveiroa, Dumbria, per arrivare prima a Muxia e terminare poi il cammino, come un tempo, a Finisterre.

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In tutto abbiamo percorso più di** 110 km in 6 giorni**, con tappe di una ventina di chilometri al giorno. Un po’ sprovveduti, la nostra guida è stato il diario di viaggio di un pellegrino che ha intrapreso il cammino nel 2012. Senza cartina, solo con un opuscolo orientativo dove raccogliere i timbri dei vari albergue, ci siamo avventurati in questo percorso senza troppe preoccupazioni. Infatti, il percorso è interamente segnato e non si può rischiare di perdersi, grazie alle colonnine in pietra decorate dalla conchiglia gialla e con la LA FLECHA AMARILLA (la freccia gialla) che indicano la direzione e i chilometri mancanti per giungere alla meta. Spesso la freccia è disegnata per terra, sul sentiero, sui tronchi degli alberi o sull’angolo di un muretto, sempre lì ad indicare la via.

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Non ci siamo mai persi, anche grazie ai preziosi consigli di compagni di viaggio che ci precedevano e condividevano con noi eventuali problemi. Il bello del cammino è anche questo: condividere qualcosa con perfetti sconosciuti che diventano, in qualche modo, essenziali alla riuscita del viaggio.

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Noi abbiamo conosciuto tante persone in questo viaggio e ognuna, a modo suo, ha significato qualcosa, è stato importante per il significato complessivo che una volta tornati a casa ci sentiamo di dare a quello che abbiamo vissuto.

Non sarebbe stato lo stesso viaggio senza cantare con Choi, dalla Corea, “O sole mio” all’alba in un campo di grano, o sentire le note di Morricone fuoriuscire dalla sua ocarina; non sarebbe stato lo stesso senza condividere un chupito alle 11 di mattina con Adolfo e ascoltare le sue storie sugli horreo; non sarebbe stato lo stesso senza l’incontro con Antonello e Andrea, compagni di racconti, di aiuti provvidenziali alle giunture esauste e di tramonti sull’oceano.

Non sarebbe stato lo stesso senza i racconti in galego di Raul sulle radici celtiche della Galizia, su come tutto, alla fine, è un ciclo che ritorna, un’innovazione per poi, alla fine, non cambiare mai.

Queste le tappe del nostro cammino

GIORNO 1 - DA SANTIAGO A NEGREIRA
GIORNO 2 -DA NEGREIRA A SANTA MARIÑA
GIORNO 3 -DA SANTA MARIÑA A DUMBRÌA
GIORNO 4 -DA DUMBRÌA A MUXIA
GIORNO 5 – DA MUXIA A LIRES
GIORNO 6 – DA LIRES A FINISTERRA

English Version
This is my travelogue about my Trip on the Road to Santiago!

You can find the other posts about my trip here:
The Camino de Santiago? An exceptional route - #part1
The Camino de Santiago - Some history #part2
My personal journey on the Cammino de Santiago #part3

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