Viaggiare non è solo attraversare il mondo, camminare per strade sconosciute e conoscere nuovi orizzonti. La nostra curiosità, a volte per pura “deviazione ex-professionale” altre volte per semplice e naturale necessità, non sempre va così lontana: siamo terribilmente attratti dai processi del comportamento umano, da chi ci sta attorno, da noi stessi e dall'altro da noi.
Questo interesse ci ha portati ad approfondire alcune tematiche psicologiche utili per esplorare non solo la nostra mente ma anche la nostra sfera emotiva, quella che spesso ci sorprende con le sue reazioni impulsive e che mai avremmo previsto, quella con cui spesso litighiamo per poi fare pace, come con un fidanzato.
Ma è fondamentale cercare di capire noi stessi per poi rivolgerci agli altri, ai nostri compagni di viaggio, veri o metaforici che essi siano: da sempre, l'uomo ha avuto il bisogno di comunicare con gli altri, di esprimere pensieri, idee, emozioni; lasciare una traccia di se stesso.
Credo davvero che i grandi passi evolutivi dell'umanità abbiano come pietra miliare la creazione di un qualche nuovo strumento di comunicazione. La parola stessa deriva dal latino “communicare”, che significa "mettere in comune, condividere". Pertanto, la comunicazione è un fenomeno strettamente legato alla relazione degli individui tra loro, ma non sempre funziona come dovrebbe … lo sappiamo bene, noi che siamo costantemente vittime di misunderstanding, fraintendimenti, che non sappiamo distinguere tra uno scherzo e la verità e diventiamo permalosi per un nonnulla.
Ecco quindi che è nata l'idea di condividere con voi le riflessioni derivate da alcuni spunti che abbiamo ricevuto dai nostri studi, perchè cercare di conoscere meglio noi stessi ci dà anche la possibilità di comprendere meglio gli altri e, forse, di essere dei cittadini del mondo migliori.
L'orizzonte alle spalle - 1a parte
L'orizzonte alle spalle - 2a parte
L'orizzonte alle spalle - 3a parte